Francesca Fagnani, protagonista di Belve, lo show rivelazione della Rai, si racconta a Vanity Fair senza schermi: il rapporto con la madre, i suoi inizi, l’ipocondria, il carcere, il suo successo e l’amore «che non è mai per sempre».
La conduttrice dell’anno parla del suo privato e commenta l’addio di Fabio Fazio alla Rai, raccontando qualcosa in più su di sé e delle suea paura più grandi: la malattia. E la noia: «Perché è la noia a spaventarmi. Le donne di solito dicono: cerco qualcuno che mi faccia ridere. Io, invece, qualcuno che capisca le mie battute. Se non le capisci, hai ucciso l’eros. È la fine».
Vincenzo De Lucia diventa Francesca Fagnani e “Belve” diventa “Bestie” (VIDEO)
Dell’addio alla Rai di Fabio Fazio dopo 40 anni che cosa ne pensa?
«È una perdita per la Rai ma non per i telespettatori, per fortuna, che lo troveranno su un’altra rete. C’è ormai tanta offerta: chi sa lavorare non resterà mai fuori».
Forse bisognerebbe cambiare la testa di chi decide i programmi e di chi taglia teste che funzionano in Rai…
«In televisione c’è poco coraggio. E non dipende dai conduttori ma dai dirigenti che dovrebbero investire su volti nuovi e premiare più il merito delle parrocchie.
Con che cosa ha a che fare il suo successo?
«Col coraggio. Vede, a differenza della vita privata, è nella vita professionale che sono coraggiosa. La prima serata in tv per Belve mi venne offerta un mese e mezzo prima della messa in onda. La verità è che nessuno ci voleva andare in quello spazio perché c’erano, nell’ordine, la Champions, tre programmi d’informazione, una fiction e a un certo punto pure Le Iene. Mancava solo l’Apocalisse. Io credo che nella vita te la devi giocare: l’ho fatto con un programma di sole parole senza servizi, senza foto, senza balletti. È andata bene».
E che cosa pensa di una certa classe politica che usa l’odio per creare consenso?
«Penso il peggio. Ma più che l’odio, che riguarda una minoranza rumorosa, anche sui social, mi spaventa il linguaggio della paura. La paura è un sentimento potente che accompagna tutti. E chi fa leva sulla paura è inaccettabile. Hanno vinto le elezioni facendo leva sulla paura. La paura del diverso, del nuovo. Non puoi pensare che
siano gli immigrati a togliere il lavoro. Non puoi dirlo. Non puoi creare la guerra tra poveri».
Heather Parisi raggiunta a Belve dall’ufficiale giudiziario. Lucio Presta: «Ti sei sottratta per mesi. Questa volta non puoi sfuggire al pagamento»
Il resto dell’intervista la trovate in edicola su Vanity Fair Italia, sotto la cover.
Visualizza questo post su Instagram