La fantastica Francesca Fagnani è stata ospite all’evento di Vanity Fair a Milano, Vanity Fair Stories, dove ha parlato del successo di Belve, di Fedez, di come è “cambiata” la percezione degli ospiti che vanno nel suo programma e di un tweet che l’ha divertita molto, dove questo utente ha definito “Belve è un prodotto costruito a tavolino dai gay perché è troppo geniale“.
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Fedez verrà a Belve?
La risposta della Fagnani è stata netta: “Sì”. A quanto pare il cantante e i vertici Rai hanno trovato un accordo che permetterà alla conduttrice di poter ospitare il marito di Chiara Ferragni nella prossima stagione del suo fortunatissimo show. A tal proposito la Fagnani ha anche smentito le voci che vedevano il passaggio di Belve su un’altra rete televisiva: “resta in Rai, non ci saranno cambiamenti di rete“.
Ecco perché la Rai non voleva Fedez in studio:
Dopo il cancro, Fedez ha avuto «una depressione acuta, sfociata in attacco ipomaniacale». Di qui la necessità di curarsi. «Arrivi completamente a perdere la lucidità. Ho iniziato ad assumere degli psicofarmaci, che però talvolta non sono privi di effetti collaterali. Allora per curare gli effetti collaterali di un farmaco ti prescrivono un altro farmaco, e così via. Il risultato è stato che balbettavo, tremavo, non riuscivo più a pensare lucidamente. Sono arrivato a un punto in cui ho dovuto smettere tutto di botto, avendo una cosa che si chiama effetto rebound». Fedez è seguito da uno psicoterapeuta e da uno psicologo, ma ha provato anche terapie alternative, come le stimolazioni trasncraniche, scosse magnetiche al cervello di supporto alle altre terapie.
Poche settimane fa a parlare di Belve e dell’intervista saltata è stato proprio Fedez:
«Volevo parlare, specie ai giovani e a chi si sente incompreso, di salute mentale. La salute mentale è un tema che riguarda molte persone giovani, ragazzi e ragazze», ha confidato Fedez parlando al Corriere della Sera. «Forse ascoltare la mia esperienza, proprio quella di una persona che si pensa sia felice perché possiede tutto, li avrebbe potuti aiutare a sentirsi meno soli o a dirsi: be’, allora può succedere davvero a chiunque. A me cercare un riferimento è servito moltissimo: quando ho scoperto la malattia, ho cercato chi stesse vivendo la mia stessa situazione o comunque simile alla mia». Molto importante, per lui, il rapporto con Gianluca Vialli, che gli è stato vicino prima e dopo, pur non avendolo mai conosciuto di persona.
Ora non ci resta che aspettare la nuova stagione di Belve.