Aggredito con calci e pugni perché gay. L’episodio, avvenuto nel centro storico di Firenze, risale ad alcune settimane fa: la vittima, uno studente di 26 anni di nazionalità irachena, sarebbe stato afferrato per il collo, fatto cadere a terra e colpito con calci e pugni perché avrebbe risposto di essere omosessuale a due giovani incrociati vicino casa che gli avevano chiesto cosa avesse da guardare.
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Secondo quanto ricostruito il giovane, che ha denunciato l’accaduto alla polizia, stava rientrando a casa nelle ore notturne quando sarebbe stato prima insultato dai due giovani e poi picchiato da loro e da una terzo persona. Uno lo avrebbe tenuto fermo a terra, gli altri due lo avrebbero colpito con calci e pugni. Finito il pestaggio si sarebbero allontanati lasciandolo sull’asfalto. Lo studente sarebbe riuscito a rialzarsi e avrebbe raggiunto da solo il vicino pronto soccorso dell’ospedale di Santa Maria Nuova, dove i medici gli hanno diagnosticato una frattura del setto nasale.
Omofobia in Italia: presentata in Senato la Legge
Al giovane è arrivata la solidarietà di Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center: “Quanto accaduto è purtroppo uno dei tanti episodi che accadono quotidianamente in Italia, almeno 50 persone al giorno che ci contattano al servizio di Gay Help Line. Senza una legge ed azioni concrete – ha concluso Marrazzo – il clima di omofobia non cambia, richiediamo al Governo di ascoltarci. Contro l’omofobia servono leggi e piani di contrasto”.
“E’ inaccettabile leggere di fatti così gravi come quello del ragazzo picchiato perché gay. Purtroppo c’è ancora molto da lavorare sul tema dei diritti e del rispetto delle persone”. Sara Funaro, assessore a diritti e pari opportunità, condanna con forza l’aggressione al giovane studente universitario iraniano. “Firenze ha sempre portato avanti battaglie sul rispetto dei diritti e delle differenze con azioni concrete e di sensibilizzazione come il festival dei diritti che si svolge proprio in questi giorni – aggiunge Funaro – Questi fatti sono da condannare senza se e senza ma e dobbiamo far sentire la nostra voce sempre più forte. La solidarietà mia, della giunta e dell’amministrazione comunale alla vittima di questa aggressione vergognosa”.