Tre ragazzini, due di 15 anni e uno di 16, hanno raccontato ieri in aula, di fronte ai giudici, gli abusi sessuali subiti fino a qualche anno fa dall’ex sacerdote Giovanni Trotta, 56enne che all’epoca dei fatti era allenatore di quei giovani in una squadra di calcio giovanile della provincia di Foggia.
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Nel processo che si sta svolgendo dinanzi al Tribunale di Foggia, il prete è imputato per violenza sessuale aggravata, produzione e diffusione di materiale pedopornografico e adescamento di minori. I tre minorenni sono stati chiamati a testimoniare sugli abusi subiti. Replicando alle domande dei pubblici ministeri baresi, competenti su Foggia per il reato di pedopornografia, che hanno coordinato le indagini, Simona Filoni e Domenico Minardi, i tre hanno confermato ogni particolare, dalle foto nudi scattate a casa del sacerdote agli atti sessuali a quali erano sottoposti, mimando gesti e raccontando episodi. Hanno chiesto che i loro genitori potessero restare fuori dall’aula e, per ore, tra lacrime e imbarazzo, hanno ricordato quei momenti.
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Giovanni Trotta, già condannato in primo grado ad otto anni di reclusione per violenza sessuale di un 11enne, è accusato in questo procedimento penale di altri nove presunti casi di violenze nei confronti di altrettanti minorenni di età compresa, all’epoca, fra i 12 e i 13 anni. I fatti risalgono a tre anni fa. Trotta avrebbe violentato cinque giovanissimi affidati alla sua custodia, in quanto dirigente e allenatore della squadra di calcio frequentata dai bimbi, nonché loro docente di lezioni private, e ne avrebbe abusato nella sua casa singolarmente o in gruppo, fotografandoli durante gli atti sessuali. Il sacerdote inoltre è accusato di pornografia minorile e divulgazione di materiale pornografico e adescamento di altri quattro 12enni attraverso le chat di Whatsapp e Facebook.
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