Su Chi l’intervista fatta da Alessio Poeta a Vittorio Feltri che ha dichiarato di non essere omofobo.
‘Tutto mi si può dire tranne che io sia omofobo! Non ho pregiudizi, ho molti amici con quella tendenza lì e poco mi importa di quello che fanno sotto le lenzuola. Devo pensare a quello che succede sotto le mie’.
Il giornalista ha portato avanti una surreale battaglia sulla ‘terminologia’ da utilizzare nei nostri confronti, preferendo la parola ‘frocio’ ad ‘omosessuale’.
‘Amo la lingua italiana e mi rifiuto di chiamare neri i negri, così come gay i froci. Non c’è nulla di offensivo. Basta aprire lo Zanichelli. Io la guerra del dizionario non la voglio fare’. ‘Ma se i gay sono i primi a chiamarsi froci tra loro, perché devo farlo io? Agli omosessuali non contesto nulla, se non il gay pride. Quello, in tutta sincerità, lo trovo poco utile alla causa’.
Sorprendentemente, infine, Feltri si è detto favorevole alle famiglie arcobaleno e alle adozioni per le coppie omosessuali.
‘Le cose peggiori accadono in quella che noi chiamiamo famiglia tradizionale e sono certo che due persone dello stesso sesso possono dare più amore e benessere di un orfanotrofio’.