Fedez attacca Selvaggia Lucarelli, ancora.
Il caso del “pandoro griffato” che ha travolto Chiara Ferragni accende ancora la polemica e coinvolge il rapper e la scrittrice e blogger che per prima, un anno fa, sollevò la scarsa chiarezza dell’operazione commerciale tra la moglie e l’azienda Balocco.
Com’è noto, Chiara Ferragni ha annunciato che donerà un milione di euro all’ospedale Regina Margherita di Torino dopo la multa dell’Antitrust. Fedez, nelle ultime ore molto attivo sui social per difendere la moglie, ha preso posizione contro Lucarelli definita ”non giornalista” durante una serie di storie Instagram dove ha puntualizzato i dati relativi all’impegno profuso con la moglie durante la pandemia con la raccolta fondi per costruire un nuovo reparto di terapia intensiva al San Raffaele. Fedez ha fatto riferimento al reparto che Regione Lombardia ha allestito in Fiera ma, secondo il Pirellone, ha diffuso dati errati. “Mi sono basato su articoli e inchieste – ha puntializzato il rapper – Se la Regione ha contribuito a salvare più vite, non posso che essere contento“.
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Toni decisamente diversi verso Lucarelli: “La non giornalista non perde l’occasione per buttare merda su una cosa che ha salvato vite. Io e mia moglie abbiamo raccolto 4 milioni di euro. Preso dalla frenesia, ho sbagliato alcuni dati. La ‘non giornalista’ ha detto che io ho donato ad un ospedale privato… Meno male che insegni il cherry picking nei tuoi corsi… Se solo avessi visto una mia intervista a Report o uno degli 800mila interventi che ho fatto, ho detto che prima di contattare il San Raffaele ho contattato l’ospedale Sacco. La raccolta fondi è stata rifiutata e sono andato al San Raffaele. Oltre a questo, abbiamo donato altri 350mila euro a ospedali pubblici. Mi piacerebbe sapere cosa hai fatto tu nel frattempo. Spoiler, un c…“.
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La replica di Lucarelli:
“No Fedez, non è carino dire che voi avete fatto tanto e io invece un C. Ho appena fatto fare una donazione di 1 milione di euro a un ospedale e di I milione e mezzo ad agem che contribuisce a tutelare i cittadini e il rispetto delle regole e del mercato! Prego”.
Oggi sul Fatto scrivo di come la promozione delle uova di Pasqua benefiche di Chiara Ferragni con Dolci Preziosi nel 2021 e 2022 abbia seguito lo stesso schema, altro che errore di comunicazione. Lei ha percepito cachet di 500 e 700 000 euro e Dolci preziosi ha donato 12 e 24 000 euro. Ferragni ha promosso le uova dicendo che lei e Dolci preziosi sostenevano i Bambini delle fate, ma di fatto era una fruttuosa operazione commerciale. Aggiungo che dopo alcune telefonate per approfondire il tema uova avvenute ieri, i vecchi post di promozione delle uova pasquali sulla pagina instagram di Ferragni sono velocemente spariti. Alcuni di questi io e altre persone li avevamo fortunatamente salvati il giorno prima. E comunque basta digitare su google uova+ferragni+instagram per vedere ancora i risultati della ricerca sulla sua pagina con anteprima del testo, che però non si aprono più. Faccio molta fatica a vedere della buona fede nella rimozione dei contenuti sulle uova (tra l’altro sulla pagina di Dolci Preziosi sono rimasti tutti i repost, quindi fatica sprecata). Ovviamente, quello che anche nel 2021 e 2022 si è generato sulla stampa è una capillare diffusione di informazioni false sullo scopo benefico di questa vendita delle uova. Chiara Ferragni sapeva almeno dal 2021 che i giornali riportavano grosse inesattezze sull’operazione e che la facevano passare per benefattrice che non era. Ma “l’errore di comunicazione” era funzionale proprio a questo, a generare l’equivoco. Lei guadagnava e passava pure per buona. Tutto questo ha fatto molto comodo alla tasca e all’immagine, finché il giochino non si è rotto. E il marito, con le uova “sosteniamo Tog” mescolava ugualmente beneficenza e profitto personale (e anche lì ho dovuto chiedere spiegazioni io), per cui no, non era un errore di comunicazione. Era un modus operandi. Quelle scuse da Madonnina infilzata per me valgono meno di una bustina di zucchero a velo. E l’idea che si tenti di ripulirsi l’immagine usando ancora una volta la beneficenza mi fa orrore. I soldi comprano tutto, ma non lavano tutto.
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