L’Italia dei “non congiunti” insorge sul web dopo la conferenza stampa di domenica scorsa del presidente del Consiglio.
Imperversano nei trend topics di Twitter gli hashtag #Contedimettiti (oltre 12.000 tweet), #fase2 e #congiunti che sfonda di gran lunga i 5.200 tweet dalla notte in cui viene rilasciato il nuovo Dpcm.
E sul web impazza una domanda più di ogni altra: si possono vedere i fidanzati? I fidanzati sono congiunti? Non è un caso che alle 20.40 di domenica sera Google Trends rilevi il picco massimo di ricerche per il termine “congiunti”, raggiunto di nuovo attorno alle 22.30 per ricominciare a crescere dalla prima mattina di oggi. Web a parte, sui “congiunti” si sono riversate critiche pesanti e motivate. A partire dalle Famiglie Arcobaleno per voce del presidente, Gianfranco Goretti. “Prevedere che si possano incontrare solo i congiunti significa non solo non voler guardare la realtà per quella che è, ovvero variopinta come lo sono le esperienze degli affetti, ma anche offendere la dignità di migliaia e migliaia di cittadine e cittadini legati da vincoli affettivi. E questo vale non solo per una coppia di fidanzati, di due persone anziane rimaste sole senza altri parenti, tanto per citare un paio di esempi, ma anche per tutte quelle famiglie omogenitoriali in cui solo uno dei due genitori è tale per legge. Impedire che l’altra mamma o l’altro papà, in caso in cui vivano in città diverse, per non dire addirittura in regioni diverse, non possa andare a trovare le proprie figli o i propri figli è discriminatorio e fuori dalle tante realtà che compongono la sfera degli affetti di ogni singolo individuo. Altrettanto lo è proibire ad un nipote di andare a trovare i nonni, solo perché quei nonni non sono riconosciuti dalla legge, come accade purtroppo se è riconosciuto dallo Stato un solo genitore o addirtttura in caso di adozione speciale dove i bambini non vedono riconosciuti legalmente i parenti del genitore adottivo”.
“In questa fase bisogna semplificare la vita delle persone: mantenendo la prudenza e su indicazione del comitato scientifico occorre dare indicazioni generali che poi i territori possano adattare alle varie situazioni. Servono regole semplici che consentano di conciliare il diritto alla salute e la necessità di riprendere attività economiche. Serve fare ognuno la sua parte, anche le opposizioni possono dare un contributo“.
Lo dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora, Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera. “Conte ci faccia capire la ratio secondo la quale è possibile, giustamente, far visita ai parenti all’interno della propria regione, ma non alla propria fidanzata o fidanzato, se abitano al di fuori del comune di residenza. Ci auguriamo sia stata l’ennesima svista del Premier e del suo pagatissimo staff, altrimenti solo una mente disturbata sarebbe in grado di partorire una perla di queste dimensioni. Abbiamo presentato un’interrogazione al Dpcm, annunciato grossolanamente ieri sera da Conte, per comprendere quale sia l’interpretazione corretta del termine “congiunti” secondo il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri perché, francamente, sfugge a tutti gli italiani”.
Così i deputati della Lega Paolo Tiramani e Alessandro Giglio Vigna, firmatari dell’interrogazione. ”Anche i fidanzati, etero e non, hanno il diritto di ricongiungersi co autocertificazione responsabile, e i genitori non biologici di famiglie arcobaleno devono poter portare a passeggio i figli senza rischiare multe visto che non sono ancora riconosciuti legamente congiunti”.
Così Vladimir Luxuria commenta su Twitter le misure illustrate ieri dal presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte previste per la ‘Fase 2’ dell’emergenza coronavirus. Così Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay.
“Il fatto che l’allentamento delle restrizioni sulle relazioni sociali sia circoscritto alla definizione di “congiunti”, che nei nostri codici è riferita inequivocabilmente alla dimensione formale della parentela, di sangue o acquisita, rappresenta un inedito e inaccettabile intervento dello Stato nella definizione della gerarchia degli affetti dei cittadini e delle cittadine, che taglia fuori ciò che lo Stato non vede o non riconosce, come ad esempio i genitori sociali non ancora riconosciuti all’interno delle famiglie omogenitoriali o le relazioni elettive che in alcuni casi sostituiscono addirittura quelle determinate dai legami biologici. Rivendichiamo con forza e senza disponibilità ad alcuna trattativa sul tema, una definizione di famiglia plurale e sociale, che sia in grado di includere tutte le formazioni elettive che costituiscono la rete di sostegno reale di tutte le persone, in primis le persone lgbt+“.
Le Faq di Palazzo Chigi Da una prima interpretazione del Dpcm in vigore dal prossimo 4 maggio, stando a quanto appreso dall’Ansa, con il termine “congiunti” si intendono “parenti e affini, coniuge, conviventi, fidanzati stabili, affetti stabili”. Le faq che saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di Palazzo Chigi chiariranno ulteriori dubbi interpretativi sul provvedimento.