Facebook, Twitter e Google sono stati citati in giudizio dalle famiglie di tre delle vittime uccise nella sparatoria di massa avvenuta nella discoteca gay di Orlando (Tevin Crobsy, Javier Jorge-Reyes e Juan Ramon Guerrero) con l’accusa di aver fornito del “supporto” ai gruppi terroristici. L’accusa è fondata sul fatto che, molto spesso, i gruppi estremisti islamici usano YouTube per diffondere le loro idee. Infatti, Omar Mateen, un newyorchese di 29 anni, dopo che ha ucciso ben 49 persone e averne ferito gravemente altre 53, ha affermato che era stato ispirato da un video di propaganda visto sui social network. “Senza l’utilizzo di Facebook, Twitter e Google (YouTube) la crescita così imponente di uno dei gruppi terroristici più temuti e più forti al mondo non sarebbe stata possibile. Ed è molto probabile che tale gruppo venga finanziato anche con i soldi ottenuti dalle pubblicità” afferma l’accusa. Keith Altman, l’avvocato che rappresenta le tre famiglie, ha già rappresentato la famiglia di uno studente del college della California vittima dell’attentato terroristico avvenuto a Parigi lo scorso anno che ha presentato querela proprio contro Facebook, Twitter e Google. Però, la vittoria della causa è molto difficile dal momento che esiste una legge federale che protegge gli editori dalla responsabilità dei discorsi fatti da altri.
Staremo a vedere.