Il Congresso Usa contro FaceApp, l’applicazione che consente di trasformare il viso di chi accetta di usarla in quello che sarà tra vent’anni.
“Fornisce accesso totale e irrevocabile a foto e dati personali“, ha denunciato il leader della minoranza democratica al Senato Usa, Chuck Schumer, in una lettera spedita all’Fbi e alla Federal Commission in cui chiede l’apertura di una indagine.
Schumer ha sottolineato il rischio per la privacy di milioni di persone che l’hanno usata e per la sicurezza nazionale, dato che l’app è stata sviluppata (già nel 2017) da Wireless Lab, una società basata a San Pietroburgo, in Russia, che produce applicazioni per smartphone, di proprietà dell’ex dirigente di Yandex, Yaroslav Goncharov. Privacy a rischio.
Negli ultimi giorni FaceApp ha spopolato anche negli Stati Uniti, oltre che in Italia. E per questo alcuni legislatori americani hanno chiesto che le autorità competenti indaghino sulla app. Si teme che possa impropriamente condividere i dati degli utenti con parti terze, inclusi governi stranieri.
Secondo Cnn, anche il numero uno del Democratic National Committee – l’organismo che governa il partito democratico – ha detto ai membri della campagna per le elezioni del 2020 di cancellare la app.
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Sviluppata da un’azienda chiamata Wireless Lab e lanciata nel 2017, FaceApp sostiene sul suo sito di usare l’intelligenza artificiale per far funzionare il suo software per ritoccare le immagini. Ma è la difesa dei dati personali il punto debole di FaceApp. “Non è chiaro quali siano i rischi – è il messaggio del Comitato nazionale democratico – ma sono chiari i benefici di evitare l’app“. Nel 2016, il Comitato nazionale democratico è stato attaccato da un gruppo di hacker russi che ha reso pubbliche delle e-mail interne al partito, danneggiando, probabilmente, la candidatura di Hillary Clinton alla presidenza. FaceApp controbatte Il team di FaceApp risponde ai dubbi sulla privacy.
Conferma che le foto vengano caricate sui server della propria infrastruttura cloud, come riporta il sito techrunch, per l’elaborazione, ma sostiene che vengano conservate non oltre le 48 ore, in modo da evitare che gli utenti debbano trasmetterle nuovamente per eseguire altri editing e per effettuare analisi interne a fini statistici. La società russa sottolinea di non rendere accessibili i file né le informazioni private a terze parti. Nessun dato degli utenti, specifica la società di FaceApp, viene trasferito in Russia, anche se il suo team di ricerca e sviluppo ha sede lì e che non vende o condivide i dati degli utenti con terze parti e che questi su richiesta possono essere cancellati. Il team di FaceApp inoltre sottolinea che la stragrande maggioranza degli utenti non effettua il login e quindi l’app non è in grado di collegare le foto alle identità degli stessi.