Per la prima volta in 64 anni l’Eurovision Song Contest si ferma.
Vietati gli assembramenti, confini chiusi, difficili gli spostamenti, la manifestazione musicale più vista al mondo deve fare i conti con la situazione legata al coronavirus. E così si trasforma in uno show tv che, sotto il segno della musica, vuole unire l’Europa e omaggiare i 41 artisti che avrebbero dovuto essere in gara.
Questa sera, in eurovisione, ci sarà l’ “Europe Shine a Light – Accendiamo la musica.
A rappresentare l’Italia c’è Diodato, con la canzone che ha conquistato il festival di Sanremo: “Fai rumore“. Partecipa suonando in un’Arena di Verona completamente vuota, sulla quale si staglia il tricolore. Un luogo iconico, conosciuto nel mondo, che rappresenta la musica.
“Pensavo di aver raggiunto il picco emotivo al festival, ma poi la canzone, in questo periodo di pandemia, è stata cantata dai balconi, ha preso ancora più forza e significato, ed è diventato una sorta di inno di liberazione”, racconta Diodato, fresco vincitore del David di Donatello per il brano Che vita Meravigliosa per il film di Ferzan Ozpetek “La dea fortuna“.
Il cantautore tarantino avrebbe avuto tutto le carte in regola per farsi valere in quello che sembra il suo anno magico, ma il coronavirus gli ha messo i bastoni fra le ruote. “Eppure non riesco a vedere il lato negativo, per mia indole”.