Arriva in parlamento il caso di Felix Cossolo, l’attivista milanese per i diritti delle persone LGBTI, che denuncia di essere stato respinto al suo arrivo in Egitto a causa di alcuni articoli da lui scritti anni fa sugli arresti e le persecuzioni degli omosessuali sotto il regime di Mubarak.
L’uomo, titolare dello storico locale gay Afterline a Milano, e per anni direttore della rivista Babilonia, dedicata al mondo gay.
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“Dovevo passare una settimana di vacanza in Egitto. Appena atterrato all’aeroporto del Cairo, il funzionario dell’immigrazione mi ha detto che non ero persona gradita nel Paese. Mi ha dato due possibilità: passare sei giorni recluso al posto di polizia aeroportuale, in attesa del volo di ritorno che avevo già comprato, oppure salire sul primo aereo per Milano a mie spese. Ho scelto la seconsa”, haracconta Cossolo a Repubblica.it.
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Il riferimento è a un reportage del 2007, pubblicato dal periodico Clubbing, in cui Cossolo raccontava e documentava gli arresti e le persecuzioni che le persone omosessuali subivano sotto il regime di Hosni Mubarak.
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In sostegno a Cossolo, direttamente e tramite i social network, si spendono anche Franco Grillini, i Sentinelli e Arcigay.