È stato presentato un disegno di legge dai conservatori islamici, in Indonesia che, se approvato, costringerà le persone gay e transgender a sottoporsi a “riabilitazione” per guarire dalla loro ‘malattia di genere’, a riportare la notizia è stato El Pais.
Sebbene l’omosessualità non sia illegale, l’Indonesia è il più grande paese musulmano al mondo e si riscontra una certa intolleranza. Tra le tante storie, c’è quella di Andin che per anni è stata molestata e costretta ad esorcismi perché transessuale. Chiusa in una stanza per giorni e sottoposta a riti religiosi da un imam con pratiche come acqua ghiacciata sul corpo per ‘eliminare la sua malattia di genere’. Violenze fisiche, ma anche minacce psicologiche per convincerla che sarebbe andata all’inferno se avesse continuato a comportarsi come una donna.
Esorcismi che adesso, potrebbero essere legalizzati perché recentemente i conservatori islamici hanno introdotto un nuovo disegno di legge chiamato ‘Resilienza familiare’ che, se approvato, costringerebbe le persone gay e transgender a sottoporsi a riabilitazione per essere curate con queste tecniche e altri trattamenti di conversione.
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Secondo Andreas Harsono, ricercatore senior in Indonesia per Human Rights Watch (HRW), gli esorcismi “sono una pratica in aumento” in Indonesia.
La proposta di legge è stata inclusa nell’elenco prioritario del Programma di legislazione nazionale, il che significa, che verrà dibattuta nei prossimi mesi. Purtroppo, i sondaggi degli ultimi anni indicano che il bigottismo e il radicalismo sono in aumento nel paese. Il disegno di legge oltre a violare palesemente alcuni diritti delle donne, va a discriminare le persone LGTBI agli articoli 86 e 87.
Le disposizioni affermano che tutte le famiglie i cui membri hanno un orientamento sessuale “diverso” sono tenuti a rivolgersi a un centro di riabilitazione. “La famiglia dovrebbe essere il primo e il più grande sistema di sostegno, ma questo chiaramente contraddice lo spirito di rafforzarlo”, afferma Usman Hamid, direttore del movimento indonesiano Amnesty International.
La proposta di legge è ostacolata dagli attivisti dei diritti umani. Per Charles Santiago, membro del parlamento malese e presidente del gruppo parlamentare per i diritti umani nel sud-est asiatico (APHR), queste presunte terapie hanno dimostrato di essere estremamente dannose per le persone LGTBI, in quanto correlate “alla depressione, ansia e suicidio”.
Fonte: Human Right Watch/El Pais