“Ci sono più di 60 Paesi al mondo dove l’omosessualità è considerata reato […] e le persone sono disposte a rischiare la vita per stare con chi amano”. La biologa Barbara Gallavotti ne ha parlato a DiMartedì, su La7.
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La donna ha risposto domanda delle domande: “Esiste il gene dell’omosessualità?”.
“Si dovrebbe parlare del gene dell’orientamento sessuale. Non è stato trovato e probabilmente non si troverà mai. L’orientamento sessuale è un carattere complesso. I caratteri complessi non sono mai determinati da un gene. In particolare, per l’orientamento sessuale sembra che tutto si decida nella vita uterina, quando c’è un’interazione probabilmente tra il patrimonio genetico del feto e gli ormoni, anche quelli che produce lui stesso e anche sostanze che provengono dall’esterno. E persino cose complicate, come l’interazione con il sistema immunitario della mamma. Quello che sembra assodato, è che una volta che questa identità sessuale si è stabilita non si sposta, e ci sono moltissimi dati a favore di questo fatto”.
“Quindi non ci sono elementi culturali che ti portano ad essere omosessuali?”, ha domandato a questo punto Giovanni Floris. E così ha replicato Gallavotti:
“Secondo me c’è un argomento che è abbastanza evidente. Ci sono più di sessanta paesi al mondo dove l’omosessualità è considerata reato, punita anche con la pena di morte. Non possiamo pensare che quelli siano ambienti dove i bambini crescano con un qualcosa che favorisce l’omosessualità. Però l’omosessualità esiste anche in quei Paesi e le persone sono disposte a rischiare la vita per stare con chi amano. Evidentemente se potessero scegliere diversamente, forse lo farebbero”.
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