Esce al cinema “Paradise is burning” di Mika Gustafson (VIDEO)
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Paradise is burning di Mika Gustafson, con Bianca Delbravo, Marta Oldenburg, Dilvin Asaad, Safira Mossberg, Ida Engvoll e Mitja Siren (durata 108 minuti).
di Ulderico Grancini
«Paradise is burning è una dichiarazione d’amore alla sorellanza. A coloro che conoscono la tua storia e ti hanno reso ciò che sei. Un legame che è più forte di tutto il resto. Una benedizione e una maledizione allo stesso tempo», ha detto il regista Mika Gustafson. E in nome di quel legame, Laura, in assenza dei genitori o di figure che li sostituiscano, è pronta a usare la forza per difendere le sorelle minori, in un contesto degradato dove le ragazze esercitano o subiscono violenza e bullismo. Poi, quando incombe la visita dei servizi sociali, si inventa le scuse più ingegnose sull’assenza della madre per ritardare il loro arrivo. Se nella loro casa regnano il disordine e il caos, soprattutto in un parco le tre sorelle riscoprono frammenti di libertà che le aiutano a tirare avanti e a maturare. Senza un focolare domestico, la vita è all’esterno, dove Laura, anche con piccoli furti e l’intrusione in appartamenti altrui, va oltre le regole della convivenza civile. Un film di ribellione al femminile, dove la realtà si confonde con il gioco. Un film amaro, ma che, nella solidarietà tra le sorelle, segnata da liti e scontri, regala un sottofondo di dolcezza e di speranza.
Storia
In un quartiere operaio in Svezia, le sorelle Laura (16 anni), Mira (12) e Steffi (7) se la cavano da sole, abbandonate a se stesse da una madre assente. Con l’estate in arrivo e senza genitori, la vita è selvaggia e spensierata, vivace e anarchica. Ma quando i servizi sociali convocano un incontro, per scongiurare che le ragazze vengano date in affido e separate, Laura deve trovare qualcuno che si spacci per la loro mamma. Laura tiene segreta la minaccia che incombe su di loro, per non preoccupare le sorelle più̀ piccole. Ma quando il momento della verità̀ si avvicina, sorgono nuove tensioni che costringono le tre sorelle a percorrere la sottile linea che divide l’euforia della libertà totale dalla dura realtà̀ della crescita.