Emanuel Lo è stato uno degli ospiti di Silvia Toffanin a Verissimo.
Il ballerino era in collegamento dallo studio di Amici e da lì, seduto su uno degli sgabelli, ha parlato della sua carriera e della sua vita privata. Dopo un’infanzia e un’adolescenza felice ma nella quale ha dovuto affrontare le ristrettezze economiche, che però non gli hanno mai impedito di danzare merito dei sacrifici dei suoi genitori, a 18 anni è riuscito a comprare una casa per i suoi genitori. Una soddisfazione importante che lo ha riempito d’orgoglio.
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Una carriera colma di successi e proprio questi successi lo hanno portato sulla stessa strada di Giorgia: l’amore della sua vita e madre di suo figlio. Con la grande cantante è legato da ormai 20 anni e il loro Samuel ha 13 anni. Nella loro relazione non è mancata la felicità ma neanche il dolore.
Emanuel Lo parla per la prima volta della crisi con Giorgia
“Ci siamo anche lasciati, non ci siamo fatti mancare niente, la separazione, il rincontro, l’odio, l’amore, la vicinanza, la lontananza”, ha dichiarato Emanuel Lo. La prima volta che ha visto Giorgia era al Sanremo del 1995: “Io di quel Sanremo là ho ascoltato solo la sua canzone perché io ho ascoltavo determinate sonorità e lei mi aveva catturato”.
“Poi io l’ho vista in un Festivalbar, io ero lì con Paola e Chiara e lei cantava Spirito Libero, ma non mi avvicinai, non mi presentai. Io però la ripresi con una telecamera che mi portavo sempre dietro e la ripresi mentre mangiava… E io per due anni ho pensato a quel momento”, rivela Emanuel.
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Poi si sono rincontrati sul set delle riprese del videoclip di Spirito Libero: “Poi ci siamo incontrati sul set del video di Spirito Libero, il regista era Tommassini e io ero il vice-coreografo e lì ho capito che c’era un’alchimia fortissima e ricambiata. Io che sono sempre molto professionale le chiesi se potevo fotografarla”. “Subito dopo – ha continuato a raccontare il ballerino e coreografo -, quando uscimmo dalla sala prove riuscii ad avere la sua mail, non ebbi il coraggio di chiederle il numero, e le scrissi le mie sensazioni e lei mi rispose ‘Sei troppo giovane per me e non potrebbe mai funzionare’, perché nell’email c’era il numero 78, quindi lei credeva che io fossi nato nel 78 e invece io sono del 79, ma non potevo dirglielo!”. “Quindi lei per i primi due anni pensava che io fossi del 78 e invece sono del 79, quando glielo dissi lei mi rimproverò dicendomi: ‘Mi hai detto una bugia!’. Ma io come potevo dirle la verità? Non avrei avuto possibilità”.