«Grazie di tutti per essere qui, prima di tutto vorrei ringraziare la sindaca di Muggia per aver ospitato me ed il Pride qui. Il mio pensiero è un po’ lungo ma penso sia giusto così. Non volevo esprimere delle parole superficiali ed il risultato è il seguente che vi leggerò con il cuore». Sono le prime parole dette ieri sera, sabato 8 giugno 2019 da Elisa, la madrina di Fvg Pride sul palco di Muggia.
«Io vengo – continua la cantante – da una famiglia che molti non hanno accettato. Mia mamma a metà degli anni ’60 a Monfalcone si è innamorata di un uomo di 12 anni più grande di lei. sposato e con due figli. Mio padre non ha mai abitato con noi. I miei genitori sono rimasti assieme per 25 anni. So cosa significa essere invisibili e giudicati e discriminati. Uno dei miei più cari amici di mia madre durante la mia infanzia era un parrucchiere gay e spesso quando ero piccola uscivamo tutti assieme si travestiva ed era una bellissima ed elegante donna. Lui è stato vicino a mia madre nei momenti più difficili, senza giudicarla mai ,con una lealtà e delicatezza che poche altre volte ho visto. Siamo ancora molto legati».
«L’amore è amore, – ancora Elisa – e non ci sarebbe neanche bisogno di un arcobaleno, di una musica o di un corteo che poi sorride e non si sa se ne esiste uno più bello. Non ci sarebbe bisogno di dire che amore e amore. Invece ancora oggi non siamo tutti uguali. Questi sono tempi in cui spesso l’umanità delle persone viene a mancare. Allora tocca sfilare, sorridere, amare, ballare, abbracciarci più forte. Tocca far vedere da che parte si sta, fino a quando non saremo tutti uniti davanti a questa vita, in cui veniamo e ce ne andiamo tutti nello stesso modo. Rispettosi ed anzi pieni di gratitudine semmai dovremmo essere davanti ai sentimenti. Sentimenti ed intelletto che ci rendono esseri umani. Queste parole sono rivolte a chi non accetta l’amore tra due persone dello stesso sesso, alle madri ai padri, ai fratelli, alle sorelle, ai colleghi, agli amici, ai compagni di scuola che non lo sanno accettare, che non lo vogliono realizzare, che creano muri e non sanno più riconoscere la stessa persona, solo perchè ha espresso una preferenze sessuale. Anzi penso che ci vogliano coraggio, forza, intelligenza, entusiasmo, positività, determinazione, auto-conoscenza e sensibilità per scegliere di vivere apertamente e seriamente la propria sessualità. Queste caratteristiche possono solo appartenere ad essere umani evoluti, emancipati e risolti».
«Come è possibile – riferisce Elisa – pensare che con un bagaglio di vita del genere non possano essere dei buoni genitori, buoni quanto quelli eterosessuali, che non saprebbero amare e proteggerei i propri figli quanto gli altri, eterosessuali; che non saprebbero dare il meglio nel contesto lavorativo, che non possano avere un identico senso etico e morale rispetto ad una persona eterosessuale. Solo se non si è compiuta una crescita umana ci si può sbagliare e giudicare negativamente una persona omosessuale o transessuale e averne paura. Solo nell’ignoranza esiste la paura, solo nell’assenza di apertura mentale ed empatia verso gli altri,solo in una sorta di “buio”».
«Invece – conclude Elisa- qui vedo luce, persone che si amano ed amano la vita penso che oggi più che mai c’è bisogno di persone così. Dovete perdonare chi non vi capisce e non vi sopporta e sapere che avete dalla vostra parte tante persone, ed io sono tra queste. Io vi considero un’ispirazione ed un modello di successo, di integrità etica e morale, di trasparenza e purezza. GRAZIE!». Grazie Elisa, grazie per queste bellissime parole!