Eliana Michelazzo, ospite nella seconda puntata del programma social Parla con una rosa ideato e condotto a mezzo social da Alberto, più conosciuto come L’Educatore Influencer, l’ex manager di Pamela Prati si racconta dagli episodi di violenza e anoressia che hanno segnato un periodo della sua adolescenza alla ribalta televisiva con Uomini e Donne fino al Prati Gate che arricchisce di nuovi dettagli .
“Se in questo momento avessi davanti a me Pamela Prati le direi di valutare bene le responsabilità delle parti in gioco. Lei ha sempre dato la colpa sia a me che a Pamela Perricciolo. Io ho trascorso il Natale insieme a lei e sapevo che quel giorno sarebbe dovuto venire Mark Caltagirone coi figli. Solo dopo aver fatto la spesa per il cenone, alle ore 17:00 del 24 dicembre ho scoperto che Mark non sarebbe più arrivato poiché Sebastian aveva la febbre alta. L’ho scoperto tramite un sms. Se fossi stata complice non avrei comprato né preparato tutte quelle cose, anche io sono stata vittima! Indirizzi IP, numeri di cellulare, tutto faceva capo a Pamela Perricciolo che aveva anche un complice”.
E alla domanda se il PratiGate fosse finalmente finito, la Michelazzo auspica un intervento risolutivo delle forze dell’ordine.
“Le indagini stanno andando avanti ed io voglio sapere chi è stato il complice di Pamela Perricciolo in questi 18 anni. Prima di me c’è stata un’altra persona responsabile dell’agenzia che si è ritrovata con un debito di 170mila euro e ora anche io che sono subentrata a questa persona mi ritrovo nella stessa situazione. Il mio nome in qualità di moglie di magistrato è stato sfruttato per racimolare soldi. Chi voleva far entrare il figlio in qualche forza armata contattava e magari dava 10-15 mila euro. Che fine hanno fatto questi soldi? Molti li hanno spesi nel gioco d’azzardo”.
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Cosa attende, ora, l’ex manager della Prati dopo lo scandalo che le ha fatto perdere tutto ciò che di buon aveva creato in questi anni?
“Ho partecipato al festival del cinema di Roma con il cortometraggio Push Out incentrato sulle tematiche dell’anoressia e della bulimia. Ho appoggiato questo progetto perché intorno ai 17-18 anni ero fidanzata con un ragazzo che mi picchiava e quando l’ho lasciato, mi sono rinchiusa in casa per la paura e ho perso circa 15 kg. Lui veniva a tirare i sassi alla mia finestra, mi ha bruciato il citofono di casa. Quando finalmente ho ricominciato a mangiare, però, ho iniziato a dare di stomaco. A tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che vivono una situazione simile a quella che ho vissuto io consiglio di andare da uno psicologo, io non ci sono mai andata perché credevo di poter essere psicologa di me stessa ma dobbiamo sempre essere aiutati e curati dai medici. Bisogna fare attenzione”.
I tuoi progetti per il futuro?
“Se dovessi continuare come manager, sceglierei di rappresentare un cantante per cambiare rotta e sicuramente mi piacerebbe tanto lavorare con Laura Pausini. Quanto al cinema, mi piacerebbe tanto recitare in un film di Carlo Verdone per far uscire la mia veracità e la mia simpatia romana”.