Dopo la puntata dedicata del Grande Fratello Vip dedicata al caso Mark Caltagirone e la presunta truffa amorosa ai danni di Pamela Prati, che è una delle inquiline della casa, è stato Verissimo a tornare sul caso.
Silvia Toffanin, infatti, ha invitato nel suo studio Eliana Michelazzo, ex agente della showgirl e figura centrare di uno dei casi di gossip più chiacchierati degli ultimi anni. Nello studio di canale 5 Michelazzo ha cercato di riannodare i fili di tutta la storia, ribadendo la propria innocenza e inconsapevolezza e dicendosi a sua volta vittima di un raggiro: “Mi ritengo più vittima di Pamela, perché l’ho sempre difesa, ho sempre difeso il suo matrimonio e il suo amore, ero la sua manager, era giusto così, credevo in lei. L’ho difesa sia lavorativamente che a livello umano, ha 60 anni e se è in difficoltà l’aiuti. Mi hanno chiesto di creare il matrimonio e mi sono messa a disposizione”dice la donna che ormai non sente più la showgirl: “Per me Mark Caltagirone esisteva, ho i messaggi e ci parlavo, mi scriveva le cose da fare per il matrimonio”.
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Gli strascichi di quella storia sono vivi ancora oggi, spostandosi dagli studi televisivi alle aule dei tribunali, una storia che ha molte facce, tante versioni, alcune che sono cambiate nel corso del tempo, altre che più o meno sono rimaste le stesse. Ma resta l’incredulità di fronte a una storia che a un certo punto è sfuggita di mano a qualcuno: “Questo raggiro è durato per tanti anni, c’erano tanti testimoni […] questo raggiro è durato per tanti anni, c’erano tanti testimoni, penso che lei inizialmente è entrata in questa storia… […] Io non ho dubitato di Mark, non vado a indagare se c’è o meno, io di una persona della sua età ho rispetto”.
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Quindi l’accusa diretta a Pamela Prati, che in questa vicenda sarebbe complice: “Questa paparazzata la crearono le due Pamela e girarono con i loro cellulari […] Pamela prati sapeva, era consenziente, nessuno le ha messo una pistola, erano già 5 puntate a Live in cui si stavano scaldando gli animi e io ero impanicata. Dissi fate quello che volete ma dite che questa persona esiste, la chiamata a Barbara D’urso (riferito alla chiamata del presunto Caltagirone a Non è la D’Urso) non so chi sia, prima di entrare in puntata ricevo il primo vocale, se gli accordi non sono quelli che sono non faccio nessuna telefonata, io ero lì a farmi massacrare, ma in quel momento, se fai una telefonata è reale, quindi sento questo vocale e quando chiamò da barbara confermai la voce”.
Poi Michelazzo prosegue: “Con la telefonata era palese che esistesse. loro quasi ogni sera erano a cena fuori, andavano insieme al Bingo, facevano serata sempre, ma quello che dico: erano sempre loro due, io ero una manager ignara di tutto, che stava costruendo un matrimonio per loro. L’ho portata a fare l’abito, ha preso soldi da gente, non è vero che non ha preso soldi, gli sponsor pagano così con un servizio, in rai diede un Iban, quando arrivavano i soldi rai li prese lo stato, perché lei ha un debito“.
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In merito a questo è intervenuta anche Silvia Toffanin, che ha specificato: “Anche la tv paga, non è mai venuta qui a titolo gratuito”. Michelazzo si dice convinta della sua testi: “Per me Pamela si è fatta incastrare con questa cosa mediatica, era una truffa, poi quando ha visto che la situazione stava sfuggendo di mano… e ti dico anche un’altra cosa, pamela era nel dimenticatoio, questa cosa le stava riportando notorietà. Poi io non mi metterei mai davanti a una persona a dire che porto a scuola dei bambini anche se non è vero, perché i bambini sono sacri. Vuoi essere protagonista? Non parlare dei bambini. Perché non fai i nomi dei truffatori? Chi era quello che si è fatto la foto con te? E quanti soldi ha preso questa persona per fare questa cosa e non dire nulla? Sentirmi dire truffatrice, fa male, io non ho mai fatto male a nessuno, lei mi ha tolto i soldi, mi hanno distrutto per difendere il suo amore e il suo matrimonio”.
L’ex agente di Prati sottolinea di aver deciso di non sporgere denuncia contro la sua assistita: “Pamela Prati mi ha denunciato per truffa, io no, eppure potevo per diffamazione. Inizialmente pensavo che fosse vittima quanto me, io ho scoperto con questa storia, mi sono liberata io da una storia pesante. Dovete credere a me e non a Pamela, perché ho eseguito cose di lavoro, ero pulita, e mi sono sentita usata. lei dice che le hanno fatto del male, ma lei ha fatto del male a me. Secondo me quando ha fatto la paparazzata ha dovuto farla per forza”.