È stato il primo marito di Eleonora Giorgi, Angelo Rizzoli, ad aiutarla con le dipendenze. In particolare con l’eroina, sostanza letale che all’epoca si era diffusa a macchia d’olio.
«Ne sono uscita grazie a lui. I vecchi amici c’erano caduti dentro, i nuovi dello spettacolo pure, i ragazzi erano tutti immersi in questa cosa oppure erano brigatisti. Quello è stato un no cruciale. Mi hanno cercato segretamente quegli spacciatori di morte. Ho detto uno dei no più trionfali della mia vita».
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Così l’attrice descrive nell’intervista concessa al settimanale Oggi, il suo percorso negli inferi della droga. Dopo quello, ci sono stati molti altri no, che hanno riorientato il percorso di vita della Giorgi. Come quelli sfoderati nelle sue relazioni, in particolare con il secondo marito Massimo Ciavarro, che ambiva a una residenza lontana dalla zona di comfort dell’attrice.
«Un no grande come una casa: è stata una separazione cazzuta. Mi sentivo colpevole perché non lo lasciavo per un altro uomo. Gli ho detto: voglio tornare in città, voglio tornare in mezzo alla gente. Dopo ho pensato che ero stata troppo esigente. Adesso, alla soglia dei miei 70, mi sono perdonata».