Elenoire Ferruzzi ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Chi.
La spumeggiante concorrente del Grande Fratello Vip ha chiesto di non essere etichettata in alcun modo: “Non scriva transessuale, queer, intersex, binario o non binario. Scriva semplicemente Elenoire”. E ha spiegato il motivo di questa sua scelta: “Le definizioni generano distacco e confusione. Il mio pensiero va compreso. Io sono oltre. Non mi conformo in nulla. Il mio transessualismo l’ho trasformato in un atto di potere e di orgoglio. Il mio corpo è il manifesto stesso della liberazione. Lei non sa quante persone si rispecchiano in me, per la forza che io emano. La generazione Z sta crescendo senza pregiudizi e senza etichette”.
Elenoire Ferruzzi e il dramma del Covid: «A mia madre i medici avevano detto “è questione di ore, non ce la farà”, avevo i polmoni bucati…»
Elenoire Ferruzzi ha raccontato che in realtà non ha avvertito in prima persona di essere nata in un corpo sbagliato. È stata la società attorno a lei a farla sentire sbagliata: “Con le prime vessazioni, iniziai a capire che il corpo non si sposava appieno con la mia anima“. Le prime vessazioni arrivarono alle elementari, da insegnanti e bulli:
Alle elementari, ero innamorata del mio compagno di banco. Si chiamava Paolo. Durante qualche lezione iniziai a disegnare sul diario un cuore rosso con, vicini, i nostri nomi. La maestra, dal nulla, prese il diario, lo mostrò a tutta la classe e iniziò ad urlare: “Avete visto il vostro compagno che cosa sta facendo? Vergogna!“ Da lì tutti a ridere. Tornai a casa distrutta, affranta, delusa. La scuola avrebbe dovuto rappresentare l’inclusione, mentre per me era diventata un vero e proprio inferno. Mia madre si accorse subito del mio malessere e, in tempi non sospetti, ancor prima di cambiarmi scuola, ne disse di ogni alla maestra, ricordandole i principi fondamentali del suo mestiere. Quel gesto così duro di mia mamma mi fece sentire, forse per la prima volta in tutta la mia vita, protetta, accolta, compresa. Purtroppo però, anche cambiando scuola, la storia era sempre la stessa. Ricordo ancora oggi il pulmino che mi portava da casa all’istituto come uno dei posti peggiori di sempre. Insulti, prese in giro e botte.
Elenoire sostiene di avere ormai perdonato chi le ha fatto del male. In un caso, si è ritrovata ad avere un rapporto sessuale proprio con uno dei ragazzi che la bullizzavano.
Se ho rincontrato quei bulli? È capitato. Con qualcuno ci ho anche fatto l’amore. Non mi aveva riconosciuta. Del resto io sono cambiata molto! Tanto che, quando gli rivelai la mia identità, rimase a bocca aperta e mi disse: “Ti chiedo scusa per tutto il male che ti ho fatto. Ai tempi io non avevo i mezzi per capire“. Una vera rivincita.
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