Elenoire Ferruzzi accusa una parte della comunità Lgbtq, quella che organizza i Pride, e rivendica i diritti della persone transessuali che, come lei, hanno lottato negli anni ’90 per cambiare l’Italia e la mentalità degli italiani.
“Macho” è il nuovo singolo di Elenoire Ferruzzi (VIDEO)
“Inizia il Pride – scrive la Ferruzzi – il mese dell’apoteosi della falsità dove, in teoria, si dovrebbe rivendicare i diritti in una comunità Lgbtq+ già malata di suo, dove non esiste in nessun modo meritocrazia per chi ha fatto veramente qualcosa nel corso degli anni”.
Parole forti e piene di dolore: “Dove necessariamente le madrine dei Pride sono donne che non hanno nulla a che vedere con tematiche Lgbtq”.
La Ferruzzi sottolinea che di molte artiste che hanno fatto da madrine ai Pride è amica: “Ad esempio a Milano, città in cui vivo da oltre 30 anni e quella nella quale ho lottato dai primi anni ’90, dove le persone transessuali non potevano entrare nei locali”.
“E grazie alla mia imposizione e di tante altre amiche ci siamo fatte valere, bene, l’organizzazione Pride di Milano non si è mai degnata di chiamarmi una volta. Le madrine sono sempre state donne che non hanno mai fatto coming out”, continua.
“Altro esempio – conclude Elenoire – il Pride di Varese, io sono di Laveno, sono nata lì, sono una transessuale e il resto lo conoscete, che vergogna…”. Cosa ne pensate?
Pride 2024: il calendario delle manifestazioni in Italia
Visualizza questo post su Instagram