Vittorio Sgarbi, in un video postato sui suoi canali social, punta il dito contro Fedez, nuovo “totem” del Pd e della sinistra.
Un video in cui punta il dito anche contro quel Pd che rifiuta ogni tipo di dialogo sul ddl Zan, affidando nei fatti la sintesi della propria posizione proprio al rapper più amato dalle bambine che, in modo grottesco e impresentabile, si sta “spacciando” come punto di riferimento politico.
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“Una volta si chiamava dialogo – esordisce Sgarbi -. E iniziarono a dialogare due omosessuali, l’amico Zan e l’amico Ivan Scalfarotto. Quest’ultimo poi è andato in Italia Viva, dunque si è contaminato con quell’eterosessuale di Matteo Renzi. Perché oggi non si possa far ancora dialogare i due appare incomprensibile. Salvo che a Fedez… uno statista, un grande personaggio, uno che ha espresso grandi teorie sulle teorie dell’uomo. Invece è uno stronz*** malc*** che ha scritto canzoncine dimenticabili, si è sposato con una donna molto fortunata e decide di fare politica in Italia. Quindi Scalfarotto è uno str***”, picchia durissimo il critico d’arte.
Ddl Zan, Fedez: “dico la mia da cittadino, non vedo perché no”
Quindi Sgarbi ricorda il caso di Rosamaria Sorge, esponente del Pd, che per essere “politicamente scorretta” con Scalfarotto si è rivolta a lui affermando: “Froc*** di mer***”. E Sgarbi commenta: “Se ci fosse il ddl Zan sarebbe già in galera“. E ancora: “Nessuno vuole condannare nessuno, ma il dialogo cos’è? Persone che parlano per trovare punti comuni. Ma Fedez crede in maniera irrevocabile e definitiva solo a Zan. Scalfarotto gli fa schifo perché ha osato toccare quell’eterosessuale di Renzi”.
“Non si pul dialogare, bisogna ascoltare Fedez”. Quindi Sgarbi riprendere un’intervista di Ettore Rosato a Libero, colloquio in cui l’esponente di Italia Viva ricorda proprio come il Pd stia rifiutando ogni tipo di dialogo e mediazione sul ddl Zan. E Sgarbi rincara: “Non si può dialogare, bisogna ascoltare Fedez. Mi pare che sia precisa la posizione di Rosato: il dialogo. Tutta la vita ci hanno parlato di dialogo. Ora abbiamo il monologo di quel mona di Fedez. Ma vaff***, ma vaff***“, conclude un monumentale Vittorio Sgarbi.