Lorella e Rosy (e i loro cinque bulldog) sono l’ immagine della felicità.
Il tenente di vascello Cipro e il nocchiere Mogavero, fresche spose immortalate sorridenti sotto un ponte di sciabole della Marina, foto diventata virale, non si aspettavano tanto clamore.
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E nemmeno gli auguri e i complimenti della ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, che le considera esempio di «una importante evoluzione culturale, nelle Forze Armate e nel nostro Paese». Le donne hanno rilasciato una bellissima intervista per il “Corriere della Sera” realizzata da Antonella Beccaro, qui riportata.
«Abbiamo ricevuto molti commenti: la stragrande maggioranza complimenti per il nostro coraggio. Ma non ci sentiamo così coraggiose: per noi il matrimonio è l’ evoluzione naturale dell’ amore» dicono quasi all’ unisono.
Ma sull’ unione civile non tutti la pensano così. Vi ha spiazzato la Trenta?
Rosy: «Cogliamo l’ occasione per ringraziare la ministra che ci ha onorato con il suo augurio».
Siete pronte per la visibilità che vi è piovuta addosso o vi spaventa?
Rosy: «Non l’ avevamo prevista. Ma ci fa piacere perché non ci siamo mai sentite diverse ed è bello poter raccontare quello che non tutti possono ancora dire».
Avete mai avuto difficoltà a farvi accettare nella Marina?
Lorella: «No. Per me la difficoltà sul lavoro non c’ è stata. Lo scoglio è stato mio padre: un uomo del Sud (la famiglia è di Trinitapoli in Puglia, ndr) , tutto di un pezzo. Sono riuscita a rivelargli la mia relazione e l’ intenzione di sposarmi appena un mese prima delle nozze».
Quanto tempo fa vi siete conosciute?
Rosy: «Quattro anni fa a Taranto. Entrambe frequentavamo dei corsi. E Lorella ha affittato casa davanti alla mia. Una sera, rientrando, ho notato subito i suoi cani, lei non l’ ho proprio notata… (ride) Ma poi abbiamo iniziato a conoscerci e a vivere insieme».
Anche per te è stato difficile rivelarti in famiglia?
Rosy: «Io della mia inclinazione ho preso coscienza piano piano. Sono stata fidanzata quattro anni con un ragazzo prima di innamorarmi di una donna. Ne ho parlato subito ai miei, giù a Palermo».
E a fare una famiglia ci pensate?
Lunga pausa. Lorella: «Sta parlando dei cani? – ridono -. Certo che sento l’ esigenza di una famiglia: ho subìto la separazione dei miei. Vorremmo tanto adottare un bambino, ma in Italia non si può. Ed è vietata anche la fecondazione assistita. In futuro magari penseremo di andare all’ estero per farla»
Quando avete deciso di rendere pubblica la vostra relazione con l’ unione civile? Avete avuto paura di dirlo ai vostri colleghi?
Lorella : «Veramente lo scoglio più grosso è stato dirlo a mio padre, ho avuto il coraggio di farlo solo un mese fa, lui non sapeva che avevo una relazione con una donna, ho rimandato per quasi quattro anni prima di dargli la notizia fino a quando mi sono decisa e gli ho detto: “Papà ti devo dire una cosa, ma se tu sei dalla mia parte mi sento di affrontare il resto del mondo, sto con Rosy e voglio fare l’ unione civile con lei”.
E lui mi ha risposto: “Se non sono io dalla tua parte chi dovrebbe esserci?». L’ ho abbracciato forte forte, non me lo aspettavo, è stato più facile del previsto. E mi ha fatto il regalo più bello, venendo a partecipare alla cerimonia».
R.: «A casa mia invece lo sapevano da tempo. Quando ho dato la notizia, mio padre, mi ha risposto che se lo sarebbe aspettato».
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