In «Generazione arcobaleno» (Einaudi) Micaela Ghisleni racconta la battaglia per il riconoscimento all’anagrafe del piccolo che ha avuto con Chiara Foglietta: «Ogni bimbo ha il diritto di conoscere la propria storia»
Questo libro è la storia di una battaglia civile perché, ai genitori dello stesso genere, sia riconosciuto il dovere della responsabilità genitoriale per i propri figli fin dalla nascita.
Micaela Ghisleni ha affrontato questa battaglia per i diritti dei bambini di queste coppie. Oggi, la legge, in Italia, non prevede che due persone dello stesso genere, neanche se unite civilmente, possano essere entrambe genitori.
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Da un lato qui vi è la storia di Micaela e della lotta per tutelare il suo bambino. Dall’altro si trovano le stringenti argomentazioni etiche e giuridiche dietro a questa battaglia.
Micaela e la sua compagna, Chiara Foglietta, dopo aver concepito un figlio insieme all’estero, con la fecondazione assistita, si sono confrontate con una legge che garantiva l’essere genitori solo alla madre biologica, prospettando per l’altra madre tutt’al piú l’incerto, lungo e gravoso percorso giudiziario di una procedura di adozione.
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Di fronte a ciò decidono di sostenere le ragioni della piena genitorialità di entrambe fin dal principio. Il 23 aprile 2018 Chiara Appendino, sindaca di Torino, registra all’anagrafe per la prima volta in Italia un bambino nato da una coppia omogenitoriale. È l’inizio di una svolta.