Potrebbe sembrare un paradosso e invece non lo è. Nicola Trussardi sarebbe stato discriminato perché “non gay”.
Ad affermarlo il figlio Tomaso, erede della nota casa di moda italiana. Lo ha fatto in una puntata di “1%”, podcast condotto da Giacomo Freddi. Queste le sue parole: “Lo trattavano come un diverso e dico una cosa forte: perché non era gay. Tutti gli stilisti che erano gay lo boicottavano, non lo facevano sfilare, non lo accettavano alle fiere: se si va a vedere le foto dei tempi c’erano Missoni, Armani, Versace, Krizia, Fiorucci, Ferrè, lui mai. Lo ghettizzavano perché era bergamasco, perché non era stilista, era soltanto un pellettiere”.
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Sempre in questa intervista ha rivelato che il padre Nicola sarebbe stato emarginato dal mondo della moda perché “diverso”. Secondo Tomaso infatti, il padre venne discriminato perché non era omosessuale, a differenza di molti stilisti influenti dell’epoca. Stilisti che lo avrebbero boicottato, impedendogli addirittura di partecipare a eventi e fiere del settore. «Gli stilisti non gli permettevano di sfilare e lo escludevano dalle fiere», ha dichiarato Tomaso Trussardi raccontando la storia professionale del padre. Rivelazioni che ad ora non hanno ricevuto riscontri, in quanto non è mai capitato, anche nel mondo della moda, che succedessero questo tipo di discriminazioni.
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