Anche Pisa si tira fuori dalla Rete ready, il progetto che mira a condividere fra le amministrazioni buone prassi e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelano dalle discriminazioni. La decisione è stata intrapresa dall’amministrazione comunale con una delibera di Giunta.
Lo rende noto la stesa amministrazione che, spiega una nota, ritiene “siano venute meno le motivazioni per l’adesione all’accordo e che non sia opportuno proseguire in continuità con gli accordi presi dalla precedente amministrazione”. Il Comune ha deciso di restituire la cifra di 2.800 euro stanziata dalla Regione per ogni Comune aderente, per la presentazione del programma di attività ‘Ready for visibility’.
“L’educazione dei minori – afferma la vicesindaca Raffaella Bonsangue – deve restare di competenza delle famiglie. La fragilità dell’infanzia e dell’adolescenza non può e non deve essere turbata da pregiudiziali ideologiche da cui i bambini devono rimanere immuni per crescere sereni e conquistare la maturità nella piena e libera contezza di sé. Gli orientamenti e le condotte sessuali sono e devono rimanere un fatto privato e frutto di una scelta adulta”.
La decisione ha portato Arcigay a promuovere per domani un presidio di protesta, alle 16 sotto la sede del Comune, “contro l’omo-bi-lesbo-trasfobia della nuova Amministrazione”. Alla manifestazione parteciperà la consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini che annuncia anche che porterà la questione in Consiglio regionale. “Sindaco hai scelto da che parte stare: quella della discriminazione. Traditi gli elettori che ti credevano un moderato”, il commento di Nardini.