Il Senato, a scrutinio segreto, ha votato a favore della “tagliola” proposta da Lega e Fratelli d’Italia per il ddl Zan: ovvero salta l’esame degli articoli e degli emendamenti e si va direttamente verso il voto finale al testo. A favore, 154 senatori, 131 i contrari e due astenuti. La votazione, avvenuta a scrutinio segreto, è stata accolta dagli applausi dell’emiciclo: al momento di andare alla conta, nel segreto dell’urna, sono arrivati gli “aiutini” al centrodestra. Ora per la legge contro l’omotransfobia, al centro di polemiche e decine di rinvii, il cammino si fa davvero difficoltoso. Poco prima della votazione, il deputato dem Alessandro Zan, intervenendo a “L’aria che tira” su La7, aveva detto: “Se passa la tagliola, la legge è morta“. Ed è proprio questo il destino a cui il provvedimento potrebbe andare incontro: approvato dalla maggioranza giallorossa compatta a novembre scorso, con l’arrivo di Draghi al governo è stato scaricato da Italia viva che ha deciso di schierarsi con la destra per chiedere ulteriori modifiche. E, come dimostrato dal voto di oggi, tra assenze e franchi tiratori, far passare la legge sembra una sfida ormai impossibile. Un precedente risale al 14 luglio scorso: la richiesta di sospendere l’esame del testo fu bocciata con lo scarto di un solo voto (136 contro 135).
Non solo ci sono senatori, pagati anche con i nostri soldi, che hanno affossato il #DDLZan , ma lo hanno fatto con il voto segreto. Vigliacchi collaborazionisti!!!!
— Fabio Canino (@fabiocaninoreal) October 27, 2021
I numeri – Ora si cerca di capire come si sono comportati i gruppi nel segreto dell’urna. Tra le file dei 5 stelle c’erano solo 4 assenti e tutti giustificati. La senatrice azzurra Barbara Masini, che proprio nei mesi scorsi aveva fatto coming out in Aula, ha ufficialmente dichiarato di aver votato in dissenso con il gruppo e contro la tagliola.
Le polemiche per il voto segreto – A dichiarare ammissibile il voto segreto oggi, segnando così una svolta decisiva nel percorso della legge, è stata la presidente Elisabetta Casellati. La decisione è stata contestata da Luigi Zanda (Pd), Loredana De Petris (Leu) e Gianluca Perilli (M5s). Dai banchi ha protestato anche il senatore grillino Vincenzo Santangelo: “Lei è un gran maleducato, io la ammonisco”, ha detto la presidente. A quel punto si sono alzati i toni e sono partiti i cori: “Fuori, fuori”. La presidente ha quindi ammonito ancora Santangelo che, a quanto si capisce, avrebbe fatto “un gestaccio” verso lo scranno della presidente.
Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il #ddlZan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare.
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) October 27, 2021
Renzi assente dopo aver affossato la legge. Di Maio si schiera – Il provvedimento, che reca misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per sesso, genere o disabilità, era stato approvato alla Camera a novembre scorso dalla maggioranza giallorossa (compresa Italia viva e con 5 dissidenti Fi che votarono a favore). La caduta del governo Conte 2 ha cambiato le carte in tavola, portando i renziani a schierarsi con il centrodestra e di fatto condannando la legge a un difficilissimo iter. In Aula è assente Matteo Renzi: il senatore e leader di Italia viva, dopo aver ritirato l’appoggio a un provvedimento che i suoi hanno sostenuto e contribuito a scrivere, oggi vola in Arabia Saudita per omaggiare il principe saudita Bin Salman, considerato dall’intelligence americana il mandante dell’omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi: parteciperà infatti a un panel del FII Institute, la fondazione nel cui board of trustees siede. Dopo aver affossato una legge per ampliare la tutela dei diritti in Italia, Renzi se ne va nel Paese degli al-Saud dove, secondo l’ultimo report di Amnesty, “si è intensificata la repressione dei diritti alla libertà d’espressione, associazione e riunione”. Si è invece presentato a Palazzo Madama Giuseppe Conte: il presidente M5s, pur non sedendo in Parlamento, è al Senato per alcuni incontri e per seguire i lavori dell’Aula. Proprio oggi, a esporsi in difesa della legge oggi c’è stato il ministro degli Esteri M5s Luigi Di Maio: “Il ddl Zan è sacrosanto e dovrebbe diventare legge in pochi minuti”, ha detto a Radio Anch’io su Rai Radio1. “Io penso che serva grande responsabilità. Questo è un disegno di legge sacrosanto dovrebbe diventare legge in pochi minuti invece sono ormai mesi e mesi che se ne discute. E’ un paese in cui ci sono ancora forti discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali. Questo non è accettabile e dobbiamo ovviamente irrigidire i meccanismi normativi per evitare che queste discriminazioni, in alcuni casi aggressioni – lo abbiamo visto durante questo anno, casi ignobili – si fermino”.