“Senza voler entrare nel merito della questione, rispetto agli ultimi sviluppi voglio dire che il nostro è uno stato laico, non è uno stato confessionale. Quindi il Parlamento è libero di discutere“. Così il premier Mario Draghi è intervenuto al Senato rispetto alla richiesta del Vaticano di modificare il ddl Zan contro l’omofobia perchè violerebbe il Concordato. Il commento del presidente del Consiglio, atteso da ieri, è arrivato nel corso delle repliche ai senatori sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 24 e 25 giugno”. Il nostro ordinamento contiene tutte le garanzie per verificare che le nostre leggi rispettino sempre i principi costituzionali e gli impegni internazionali, tra cui il Concordato con la Chiesa. Il governo non entra nel merito della discussione. Questo è il momento del Parlamento, non è il momento del governo”, ha chiarito Draghi riferendosi alla discussione sul ddl Zan, in attesa di arrivare al Senato dopo che la proposta di legge è stata approvata alla Camera.
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Sull’attacco del Vaticano è arrivato in mattinata anche il commento del presidente della Camera, Roberto Fico. “Il Parlamento è sovrano – ha detto – i parlamentari decidono in modo indipendente. Il ddl Zan è già passato alla Camera, ora è al Senato, sta facendo” il suo iter “e noi non accettiamo ingerenze”. E il segretario del Pd Enrico Letta è stato ancora più esplicito: “Rispetto per la Santa Sede non vuol dire che torniamo indietro”, dice a Repubblica.