La Cassazione ha stabilito che non si può dare uno schiaffo ai propri figli. Lo schiaffo non può essere considerato uno strumento educativo, in quanto «l’ uso abituale della violenza a scopi educativi, sia per il primato che l’ ordinamento attribuisce alla dignità delle persone, anche del minore, ormai soggetto titolare di specifici diritti e non più, come in passato, semplice oggetto di protezione, sia perché non può perseguirsi quale meta educativa lo sviluppo armonico della personalità usando un mezzo violento che tale fine contraddice».
Il bambino non appartiene a mamma e a papà, anche se lo hanno creato, lo crescono e lo amano. Il bambino è, prima che un figlio, un Individuo. E non è tollerabile che un Individuo venga percosso per renderlo migliore. Non è tollerabile neppure verso un cane o un cavallo, figurarsi per un essere umano indifeso, carne della propria carne.