“Mi piace esagerare, truccarmi, mettermi gli orecchini, ma, sotto quel punto di vista, sono come Nigiotti: saldo sulla mia sponda”. Damiano David, leader dei Maneskin, ci tiene a smentire tutte le voci che parlano di presunta omosessualità. In un’intervista a Vanity Fair risponde così alla domanda “sessualità fluida” che gli veniva attribuita.
Che rapporto ha con il suo corpo, Damiano?
“Mi piaccio molto, non ho niente di cui lamentarmi. Funziona tutto”.
Si reputa arrogante?
“Certo, ma è lecito esserlo. L’umiltà non esiste, è una cosa inventata dalla televisione”.
Molti, riferendosi a lei, hanno parlato di una «sessualità fluida».
“Fa parte del personaggio. Mi piace esagerare, truccarmi, mettermi gli orecchini, ma, sotto quel punto di vista, sono come Nigiotti: saldo sulla mia sponda”.
Eravate i super-favoriti di questa edizione. Dite la verità, non ci siete rimasti male per non aver vinto?
“No, perché Lorenzo Licitra se lo meritava. Quando Alessandro Cattelan ha fatto il suo nome e non il nostro non abbiamo pensato a niente, solo a correre da lui e abbracciarlo forte. Dal primo al secondo posto non cambia poi tanto. Siamo felici di essere arrivati all’inedito e di aver sfruttato al massimo questa occasione. Abbiamo avuto un assaggio, adesso voglio che quell’assaggio diventi la nostra realtà”.
Cosa vi ha detto il vostro giudice, Manuel Agnelli, una volta finita?
“Ci è rimasto male perché ci teneva davvero che vincessimo noi, ma ci ha anche detto di essere molto fiero. Abbiamo chiuso questa parentesi, ma siamo sicuri che la nostra amicizia con lui non finirà qui”.