“Due cose sono infinite: l’Universo e la stupidità umana”, commenta così la “performance” per le strade di Milano del tifoso del Milan vestito da Borat su MSocialMagazine Simone Di Matteo.
“Domenica sera a Milano, mentre rincasavo da Il Borgo delle perse, che se fossero state cause sarebbero state decisamente meglio, gli Ultras del Milan avevano invaso ogni anfratto della città per festeggiare rumorosamente lo scudetto appena vinto. Certo, potrebbe essere tanto scontato quanto banale domandare ai tifosi scesi in piazza per quale motivo la gente riesca a manifestare accoratamente una vittoria, che per alcuni (per non dire svariati) versi può essere considerato un futile vezzo, ma poi per far valere un proprio diritto, di qualsivoglia natura esso sia, oltre che a lamentarsi inutilmente, riescono giusto a nascondersi dietro una tastiera”, scrive l’opinionista e critico televisivo.
Che continua: “Le battaglie si fanno nella vita non sui social network, ma purtroppo la nostra sconclusionata generazione di idolatranti sembra averlo dimenticato. Al di là di questo, inoltre, ciò che ha maggiormente suscitato il mio disgusto, al contrario di molti che potrebbero considerarla perfino una “bella visione”, è stato l’insensato giro sul tettuccio di un’automobile di un sexy-tifoso vestito da Borat, tale Lorenzo Francesconi che su Instagram si fa chiamare Il Borat Rossonero, in altre parole uno di quei buoni a nulla che presto vedremo approdare chissà dove, che ha mandato letteralmente il web in delirio. Non so cosa ne pensiate voi, ma quello che non riesco a comprendere è perché quando si tratta di calcio e calciatori tutto è possibile e tutto è concesso, mentre per quei casi in cui ci si dovrebbe realmente mobilitare o magari mostrare il proprio supporto nessuno trova il coraggio di fare niente, se non di ammantarsi di un perbenismo bigotto che ormai risulta essere solamente anacronistico.”
Il tifoso del Milan col costume di Borat ha un nome: Lorenzo. In passato ha partecipato a diversi programmi tv (FOTO)
E conclude: “Basti pensare a quell’infinità di persone che ancora si scandalizzano per i Gay Pride e i loro eccessi a suon di Il Pride è volgare o Il Pride è un circo, una pagliacciata. Eppure, checché ne dicano i ben pensanti, coloro che vi prendono parte lo fanno nella speranza di potersi vedere garantiti dei diritti che non solo sono sanciti dalla Corte di Ginevra, all’interno della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, ma che, in quanto DIRITTI, dovrebbero essere riconosciuti a PRIORI. Non lo fanno mica per divertimento o per dare una pessima immagine di sé, a differenza di quanto successo in occasione della finale del Campionato! Per carità, nemmeno a me piacciono gli eccessi, ma un eccesso rimane tale indipendentemente dal contesto in cui lo si voglia inserire”.