Bastava dare una scorsa alle timeline di Instagram per capire che il successo di Dahmer si sarebbe trasformato in un fenomeno.
A confermarlo sono i numeri, che certificano il riscontro enorme a livello globale di un prodotto da due settimane in cima alla lista dei più visti a livello globale. Sono 299,840,000 le ore di visualizzazioni riportate da Netflix nell’ormai abituale classifica settimanale resa nota dalla piattaforma. Il coinvolgimento per la vicenda cruenta di Jeffrey Dahmer causa dalla serie è tale che in terza posizione in classifica fa il suo debutto Conversazioni con un killer: il caso Dahmer, una miniserie prodotta da Joe Berlinger che si lega alla vicenda ripercorsa nel prodotto in cui l’attore Evan Petersinterpreta il serial killer noto come il mostro di Milwaukee.
“Dahmer” batte anche “Squid Game”: miglior esordio di sempre su Netflix
Anche su scala italiana Dahmer conferma lo stesso successo avuto a livello internazionale e toccherà capire che posizione finirà per occupare in quella speciale classificza che annovera le serie cardine della storia di Netflix, ovvero i cosiddetti evergreen che hanno segnato l’avanzata della piattaforma che in questi ultimi anni ha radicalmente influenzato le abitudini di fruizione dell’audiovisivo in tutto il mondo. Da Stranger Things a La Casa di Carta, passando per Squid Game, sono questi i titoli con cui Dahmer conta di potersi confrontare nei prossimi mesi, stando almeno all’attuale andamento della serie prodotta da Ryan Murphy.
La trama di Dahmer
La vicenda di cronaca raccontata da Dahmer è di quelle fino ad ora note solo negli Stati Uniti, dove è stato naturalmente un caso di portata enorme. La serie tv Netflix dedicata a Jeffrey Dahmer, noto come il mostro di Milwaukeee destinato a rimanere negli annali per i disumani omicidi commessi tra il 1978 ed il 1991. Dopo essere stato condannato all’ergastolo nel 1992, non ha scontato la sua pena perché due anni dopo è stato ucciso da un altro detenuto affetto da schizofrenia, Christopher Scarver.