Sono passati approssimativamente 60 giorni, 9 ore, 16 minuti e 14 secondi da quando a Codogno venne individuato il primo focolaio di diffusione dell’epidemia da Covid-19 e circa due mesi dall’emanazione, da parte di Giuseppe Conte, di quelle misure restrittive e norme comportamentali che hanno reso ufficialmente l’intera penisola “zona rossa”. Che ci crediate o no, a partire da ieri, sono addirittura trascorsi 2773 anni dalla fondazione di Roma, la città eterna, lo stesso giorno in cui la Regina Elisabetta d’Inghilterra ha celebrato il suo 94esimo compleanno. Insomma, non so cosa succederà alla fine, ma sono certo che lei, Elisabetta Windsor, farà parte di un nuovo inizio!
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In teoria, i provvedimenti varati avrebbero dovuto garantire la nostra salvaguardia, ma in pratica, la quarantena, pare stia danneggiando gli italiani più di quanto non abbia già fatto il virus stesso! “Com’è che va” si domandano Mattias Nalli, meglio noto come Nillas, e il giovane Rebel nel loro nuovo singolo prodotto da ZetabeatZ e mi verrebbe soltanto da risponder loro che se continuiamo di questo passo, #andràtuttoarotoli!
E menomale che tra coloro che rasentano il limite del ridicolo, Giacomo Urtis avrebbe potuto fare a meno di annunciare in pompa magna di volersi sottoporre ad un’operazione per poter diventare ermafrodita, c’è chi di questo senso di insoddisfazione e di manie di protagonismo proprio non ne ha bisogno.
A tal proposito Rebecca De Pasquale ha dato alle stampe “Io mi battezzo…Rebecca”, il suo primo libro scritto a quattro mani con Raffaella Iannece Bonora, in cui la bella partenopea ci racconta cosa succede realmente a rendersi conto di essere prigionieri di un corpo che non sentiamo nostro, aprendoci il suo cuore e la sua anima, regalando ai lettori quello che è stato il suo passato con foto, racconti, aneddoti e ricette, dalla nascita ad oggi, passando per l’infanzia, l’adolescenza, il Grande Fratello, gli amori, la famiglia, le passioni, i sapori e i dissapori, il tutto condito dalla sua ironia e da quel sorriso che non ha mai smesso di sfoggiare.
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Su Yari Carrisi, modello lampante di ciò che accade quando la frustrazione di chi non è stato, non è e mai sarà, supera ogni limite e il sacrosanto rispetto che si cela dietro la vita di ogni essere vivente, preferirei invece stendere del cemento a presa rapida!
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E così martedì 21 aprile, mentre sua madre Romina Power celebrava la vita, festeggiando i primi 40 anni del figlio, quest’ultimo, con estrema superficialità e viltà, come il più comune e ripugnante dei leoni da tastiera, attraverso una Instagram story augurava la morte a Barbara d’Urso, una Donna la cui unica colpa, forse, è quella di rimanere fedele a se stessa!
A nulla servono ora le ovvie e arrampicate scuse con cui si è giustificato, rivelando, sempre tramite il suo profilo ufficiale, che quella sua schifosa dichiarazione era riferita “al programma e non alla persona fisica che gli ha dato il nome”. E dopo una serie di altre cialtronerie, come se non fosse già abbastanza, si è difeso sottolineando di non aver mai avuto intenzione di auspicare la scomparsa di nessuno, bensì la chiusura di una trasmissione che reputa dannosa. A mio avviso di dannoso c’è solo la possibilità che ha certa gente di utilizzare liberamente i social network e di esser ritenuta un “personaggio pubblico” mentre, in realtà, il loro successo deriva da quello dei propri genitori, all’ombra del cui nome vivono indisturbatamente. Aveva ragione da vendere il buon vecchio Dante Alighieri mentre asseriva che “la viltade di ciascuna cosa dalla imperfezione di quella si prende, e così la nobilitade dalla perfezione: onde tanto quanto la cosa è perfetta, tanto è in sua natura nobile; quanto imperfetta, tanto vile”. A buon intenditor, poche parole!
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Il Coronavirus, oltre ad aver offuscato evidentemente la lucidità di molti ben pensanti, ha causato non pochi disagi persino in televisione. Dal canto suo Maria De Filippi, in quel di Via Tiburtina, ci ha proposto una rinnovata versione di Uomini&Donne, una sorta di dating show on line che sfata il mito delle chat virtuali e i tabù del corteggiamento in piena era dei Millenials. L’intento resta sostanzialmente lo stesso, la ricerca dell’anima gemella, e chi se non Gemma Galgani poteva prendervi parte?! Non sono stati sufficienti gli innumerevoli improperi della vamp dall’insindacabile giudizio Tina Cipollari a farla desistere! Speriamo, perlomeno, che la “Santa” piemontese riesca finalmente ad incontrare qualcuno che possa levarcela di torno!!!