La Queen Mary BioEnterprises Innovation Centre di Londra, a Whitechapel. ha intenzione di assoldare un manipolo di volontari da infettare col COVID-19; la speranza è che aiutino a trovare un vaccino per il virus che sta mettendo in ginocchio il mondo. La paga è interessante, ma le incognite tante.
Il rimborso è di 3.500 Sterline per essere scientemente sottoposti ad un trattamento che vi infetterà con il Coronavirus, la malattia che ha già ucciso oltre 3.800 persone in tutto il mondo. Non parliamo tuttavia della versione che trovereste in circolazione, sulle piste da sci e ai tavoli dei bar che gli italiani stanno appassionatamente frequentando in questi giorni, ma di due varianti indebolite capaci di dare gli stessi sintomi respiratori e identificate dai codici 0C43 e 229E.
Dopodiché, si verrà sottoposti ad un’iniezione sviluppata da Hvivo. Verrà richiesto di restare in quarantena per due settimane, e di sottostare a una rigida dieta, così da testarne l’efficacia. Non saranno consentite visite, né deroghe di nessun tipo; neppure l’attività fisica sarà autorizzata.
La buona notizia è che -a livello globale- sono in fase di studio altri 35 vaccini simili, senza contare che il governo inglese ha promesso un finanziamento extra di 46 milioni di Sterline per contrastare la diffusione del virus.
Chi volesse saperne di più può trovare maggiori informazioni sul sito FluCamp.com.
La cattiva è che, ammesso che si riesca a trovare un vaccino, non sarà mai disponibile in tempo per frenare l’attuale epidemia che ha già coinvolto 110.000 persone in tutto il mondo.
Ci sono infatti dei tempi tecnici che non possono essere scavallati per ragioni di sicurezza, a cominciare dall’autorizzazione a procedere con gli studi della Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency, il braccio esecutivo del Ministero della Salute inglese che decide se un farmaco è sicuro e vendibile, o meno.
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La sperimentazione di Hvivo è stata annunciata nel giorno in cui i media nazionali annunciavano la terza morte da Coronavirus in UK. Attualmente siamo in fase di un picco di contagi che fa spavento: a partire dai 9 positivi del 26 febbraio, infatti, siamo passati agli attuali 319.
Questa iniziativa si aggiunge agli altri investimenti nel mondo, pari a 2 miliardi di sterline complessive.
Se tutto va come previsto, i primi trial clinici verranno eseguiti alla fine di aprile, ma ci vorranno parecchi mesi per la messa a punto dei protocolli. E purtroppo non si può accelerare le cose più di così: di solito questo tipo di ricerca clinica richiede la partecipazione di migliaia di persone e tempi molto lunghi. I vaccini che verranno iniettati nei 24 coraggiosi londinesi, infatti, versano in stato pre-clinico e dunque sono considerati non sicuri per l’uso sull’uomo.