Si chiama Modi-Sars 2012 e non è altro che una simulazione che, in maniera inquietante, otto anni fa aveva previsto l’attuale pandemia da coronavirus. Lo studio, commissionato dal governo tedesco al Roberto Koch Institut, sarebbe servito alla Germania per farsi trovare pronta con misure e restrizioni in caso di una nuova emergenza sanitaria capace di mettere in ginocchio l’intero paese.
Lo studio, custodito tra gli archivi del Bundestag, è stato scovato dalla giornalista del Rheinische Post Kristina Dunz che ha svelato lo scenario ipotizzato dai tedeschi. Una nuova malattia, chiamata per l’appunto Modi-Sars 2012, si sarebbe sviluppata tra i mercati di animali selvatici in Asia e, come successo per il Covid-19, si sarebbe poi trasferita agli esseri umani in maniera aggressiva.
Il periodo d’incubazione varierebbe dai 3-5 giorni ai 2-14 giorni con contagio possibile per goccioline o per contatto. I sintomi ipotizzati erano febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, tremori, mal di testa, con bambini e giovani che avrebbero superato relativamente presto l’infezione, mentre per gli anziani erano state ipotizzate pochissime chance di sopravvivenza.
Nei giorni della crisi mondiali a causa della pandemia, leggere lo studio ipotizzato dal Robert Koch Institut fa rabbrividire, con uno scenario ipotizzato di una durata dell’epidemia di quasi tre anni e una stima di mortalità del 10% dei contagiati, cioè più di 7 milioni di morti.
Tra le misure consigliate al governo c’è l’isolamento e la quarantena per i malati, chiusura delle scuole, cancellazione di ogni tipo di evento pubblico, forti limitazioni alla circolazione delle persone all’aria aperta, proprio come accade in questi giorni.
”Nello scenario Modi-Sars 2012 non si trattava di una predizione sullo sviluppo e sulle conseguenze di una pandemia, ma di uno scenario estremo scatenato da un immaginario agente patogeno, per illustrare i danni teorici possibili di una malattia che si può trasmettere da un essere umano a un altro”, dice Susanne Glasmacher, portavoce del Koch Institut.
Il direttore dell’istituto, Lothar Wieler, ha successivamente avvertito la Germania: “Se le misure restrittive di protezione annunciate dal governo non verranno rispettate alla lettera, in due o tre mesi si potrebbero avere dieci milioni di contagi”.