Multa salata e confisca del mezzo per chi viola le misure anti-contagio disposte dal governo.
Il Consiglio dei ministri si avvia verso un inasprimento delle sanzioni nel tentativo di ridurre il numero delle persone che continuano a trasgredire le norme previste nei provvedimenti. Ma soprattutto si lascia una strada aperta nel caso in cui i contagi dovessero ripartire in nuovi focolai o rallentare lentamente: la bozza del decreto che verrà esaminata oggi – convocazione alle 14 – prevede infatti che le misure di contenimento siano prorogabili e modificabili fino al 31 luglio. Nessun prolungamento immediato, quindi: le attuali norme scadranno il 3 aprile. Ma esiste la possibilità che in caso di nuove ondate dell’epidemia di coronavirus venga prolungato o riattivato un nuovo giro di vite.
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A parlare delle necessità di rispettare le restrizioni è anche Domenico Arcuri, commissario straordinario all’emergenza coronavirus, in conferenza stampa dalla sede della Protezione Civile: “È davvero importante attenersi alle prescrizioni che il governo ha dato, consapevoli che sono difficili, inusuali, quasi non contemporanee”. “La stragrande maggioranza le rispetta, imploriamo di rispettarle a tutti gli italiani”, ha aggiunto Arcuri.
Le varie strette stabilite, dal divieto di lasciare la propria abitazioni perché in quarantena alla chiusura di ville e giardini, “possono essere adottate per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020 e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del predetto virus”, si legge nel testo.
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Sono previste inoltre sanzioni tra i 500 e i 4000 euro per viola le regole, fermo restando l’arresto fino a 3 mesi già previsto. Oltre al fermo di auto, scooter o bicicletta, quindi, il rischio è di dover sborsare una cifra dieci volte superiore rispetto ai 206 euro di ammenda stabiliti finora. Ma nel governo – nonostante anche le richieste pressanti dei sindaci – c’è chi ritiene che il limite massimo vada fissato a 2000 euro. Dalla loro introduzione, infatti, sono più di 100mila (10mila solo ieri, lunedì) le persone ‘pizzicate’ dalle forze dell’ordine durante i controlli – ora possibili anche con i droni – e denunciate dall’inizio della crisi sanitaria.
Il decreto legge mira anche a uniformare su tutto il territorio nazionale le sanzioni previste. Il provvedimento, composto da 5 articoli e ancora suscettibile di correttivi, spiegano più fonti di governo, serve infatti a rendere identico il quadro normativo delle disposizioni finora adottate per frenare l’emergenza, aggiornando e sostituendo il primo decreto di fine febbraio, varato per istituire le prime zone rosse. In questo senso, le Regioni e i Comuni potranno fare nuove ordinanze la cui validità però non supererà i 7 giorni. Tra le previsioni del testo c’è anche che i decreti del presidente del Consiglio siano inviati al Senato e alla Camera. Proprio nell’aula di Montecitorio, mercoledì mattina, parlerà Conte per l’informativa urgente sul coronavirus.