Le strade di Napoli al tempo del Coronavirus sono deserte.
Il decreto del Governo ha disposto la quarantena per arginare l’epidemia da Covid – 19. Ma quando tutti devono stare a casa, che fine fanno quei lavori che sono lontani dai riflettori della cittadinanza? Di notte, per strada, non si vedono più prostitute. Solo una, a Corso Garibaldi, poche centinaia di metri dalla stazione centrale.
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Stefania Zambrano, organizzatrice di Miss Trans Europa però, lancia l’allarme. Non sono per strada, ma le escort continuano a lavorare su internet.
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Fanpage.it ha provato a documentare il fenomeno, chiedendo non solo di poter prendere appuntamento, ma che di non usare una protezione. Qualcuna, agirando le prescrizioni del decreto del Governo, si dice disposta anche a sposarsi da casa.
Elio Manzillo, medico, Direttore U.O.C. Immunodeficienze e malattie dell’immigrazione dell’ospedale Cotugno spiega che questa non è mai una pratica consigliata, ma con l’emergenza Coronavirus diventa ancora più pericolosa. «Il Covid -19 al momento è una malattia che prevede altre vie di contagio, però chiaramente siamo di fronte a un virus di cui si conosce poco e certamente non si conosce tutto. Si frequenta un ambiente frequentato da più persone sconosciute, che frequentano tutte lo stesso ambiente tutte la stessa persona e non c’è sanificazione e soprattutto non c’è distanziamento sociale che prevede di stare a una certa distanza, perché per fare certe cose non si può stare a un metro e ottanta di distanza». Stefania Zambrano lancia un appello al Governo, ricordando che molte ragazze si prostituiscono anche per un primo piatto a tavola. «Il Governo le aiuti, ma questo lavoro ora deve fermarsi».