Toccherà a Fabrizio Corona il compito di aprire le danze nella nuova stagione di Belve. Sarà sua la prima intervista che andrà in onda in prima serata su Rai2 il prossimo 26 settembre.
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Lo anticipa su suo sito Davide Maggio. Dal rapporto con Nina Moric, al mondo dello showbusiness, le domande di Francesca Fagnani dovrebbero esplorare la vita davanti e dietro le telecamere di quello che un tempo era stato definito “il Re del paparazzi”. E non solo, Corona parlerà anche della relazione con Giacomo Urtis e del, tanto chiacchierato, matrimonio che ci dovrebbe essere con il chirurgo che oggi si fa chiamare Jenny.
Al momento non sono uscite ulteriori indiscrezioni su quali saranno gli altri ospiti di Francesca Fagnani, che si appresta a dar via al programma dopo essere stata inserita da Forbes tra le 100 donne di successo del 2023. “Se ogni anno ne devono mettere 100 le probabilità sono alte”, aveva ironizzato.
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La domatrice di Belve, Francesca Fagnani, 46 anni, si gode il successo “arrivato dopo venti anni di gavetta e in cui la conduzione è stato l’ultimo passo del percorso professionale”, dice in una intervista esclusiva all’ANSA in cui parlando di maestri cita “Gianni Minoli e Michele Santoro”. Premiata al Marateale, Fagnani ha fatto sapere che “Belve torna in prima serata su Rai2 il martedì dal 26 settembre per un primo ciclo di cinque puntate, un secondo è previsto a primavera. Il programma resterà lo stesso ma si arricchirà di alcuni snodi divertenti con il contributo di amici, ma sempre rimanendo una trasmissione di parola, senza servizi. Alleggerimento, o come dico io ‘prendere pausa da me’ non vuol dire perdere cattiveria”.
Fagnani confessa che ormai per essere intervistati a Belve c’è la fila e che i no di un tempo sono ormai una rarità. “Chi viene sa cosa aspettarsi, un’intervista serrata, aperta in cui emergono aspetti inediti e non è detto che se viene fuori un’ombra, una fragilità non sia utile all’intervistato. Tutti noi siamo imperfetti, incoerenti, con zone d’ombra e questo fa amare le persone che sono intervistate, piuttosto che mostrarsi come fenomeni e questo secondo me è stato recepito e perciò i no sono sempre meno rispetto a chi si propone”.
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Come sceglie le belve? “Il faro per me resta sempre il titolo, non basta essere famosi, bisogna avere qualcosa fuori dal comune, che sia caratteriale o di vissuto, bisogna essere divisivi, non necessariamente amabili. Mi studio la storia delle persone e poi a pelle decido. Tutte gli ospiti che sono venuti, di spettacolo o meno, erano portatori di un essere non banale”.