È successo alle Terme Merano: “Ci siamo scambiati dei semplici baci, come facevano altre coppie (etero), ma nel nostro caso evidentemente qualcuno non ha gradito. E il bagnino, senza neanche provare ad essere discreto, ci ha richiamati ad alta voce”.
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A denunciare un nuovo episodio di «discriminazione nei confronti di una coppia gay in vacanza» sono Alessandro Curti, 21 anni, e Antonio Camposano, 22, attivisti del circolo Arcigay di Reggio Emilia. I due ragazzi si trovavano in una nota località termale dell’Alto Adige, in provincia di Bolzano, e sono stati ripresi per essersi scambiato un gesto d’amore mentre si trovavano nelle Terme Merano «Il bagnino si è rivolto a noi ad alta voce con le parole “Ragazzi, non per discriminarvi ma evitate di fare queste cose perché ci sono i bambini”.
“A quel punto — raccontano— la vasca idromassaggio in cui eravamo si è svuotata nell’imbarazzo generale. Avevamo pagato per stare due ore ma siamo andati via subito, indignati e feriti”.
Inutile, secondo la coppia, il tentativo di reclamare alla reception: “Hanno chiamato un responsabile che alle nostre proteste, oltre a formali scuse di circostanza, ha provato ad alleggerire la tensione ricordandoci che era già successo che ‘coppie normali’ (testuali parole!) fossero richiamate perché sorprese in atteggiamenti ‘focosi’ nella vasca”.
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Una versione diversa da quella data da Terme Merano: “Non facciamo discriminazioni: abbiamo molto ospiti qui alle Terme Merano che sono omosessuali e io stessa sono stata di recente al matrimonio di una coppia di uomini amici di mio marito — replica la direttrice della struttura —. A quanto mi ha detto il bagnino erano in una piscina riscaldata e stavano pomiciando e per questo abbiamo chiesto che smettessero: non era un comportamento adatto a quel posto. Se è stato un malinteso mi scusi, e spero ci sia modo di chiarire, ma mi dispiace che nessuno mi abbia contattata, sono andati via senza avermi parlato e poi si sono rivolti alla stampa”. I due giovani, però, negano di aver compiuto gesti fuori luogo: “Non sapevamo neppure che la direttrice fosse una donna, ci siamo rivolti alla reception e poi siamo andati via senza neppure chiedere il rimborso del biglietto – spiegano – Ci siamo abbracciati e baciati come facevano gli altri, ma un semplice bacio tra due ragazzi gay viene paragonato a atteggiamenti scorretti tenuti in un esercizio pubblico da coppie etero”.
Da: corriere.it