Dal 14 aprile 2021 in tutte le librerie e piattaforme on line, arriva Come una bussola senza il suo Nord, di Veronica Satti.
Veronica, in questo libro ci racconta del disturbo borderline di personalità e vuole sensibilizzare le persone e abbattere una volta per tutte lo stigma delle malattie invisibili.
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Per questo saranno preziose queste pagine in cui si racconta un male che è quasi un tabù nel nostro Paese: l’autolesionismo. Veronica non racconta solo l’autolesionismo ma tutte quelle che vengono definite “malattie invisibili” perché vuole combattere lo stigma, perché lei le vive. Perché tutto ciò che non si conosce e non si sa affrontare, fa paura. E quando hai paura ti tieni alla larga dal problema, lo ignori, fingi che non esista, che non ti appartenga, che coinvolga gente che non ha le tue “certezze”, la tua famiglia tradizionale, forse perfino la tua forza. Meglio tenerlo a distanza, quasi come se fosse contagioso e forse può esserlo, come stiamo purtroppo vedendo su diversi social. (dalla prefazione di Francesca Barra).
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Scarlet apre gli occhi e si ritrova ricoverata nella clinica psichiatrica diretta dal dottor Claymore, il taglio che si è autoinflitta è stato tanto profondo da farle perdere i sensi mettendo a rischio la sua vita. Scarlet, undici anni prima, è stata abbandonata dal padre, frontman di una famosa rock band anni Ottanta, ed entra ed esce dalla clinica per disturbo borderline e autolesionismo.
Nella clinica fa amicizia con altre ragazze ricoverate per vari altri disturbi – anoressia, depressione, disturbi della personalità – e insieme creano le Disorders Girls, una sorta di “ragazze interrotte”, disregolate come bussole che hanno perso il loro nord. Scarlet, McKenna, Cara, Winnie, Zelda iniziano a conoscersi e a crescere insieme per il periodo in cui sono costrette ad affrontare ognuna il proprio disturbo sotto la guida di psicologi, infermieri e sotto psicofarmaci. Scoprono il valore dell’amicizia, dell’ascolto, del confronto, della fiducia reciproca, e soprattutto del coraggio per farsi aiutare, tra segreti, amori che nascono improvvisi, retroscena inaspettati e storie di vita che affiorano dal passato.
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Fino a quando un evento imprevisto sconvolge l’apparente quiete faticosamente raggiunta dalle ragazze, che dovranno ancora una volta sopravvivere e affrontare una vita che richiede coraggio e consapevolezza. Ognuna avrà qualcosa da imparare dalle altre e dalle dure prove della vita.
“Sì certo, noi siamo le Disorders Girls” dice McKenna contrariata ma Winnie sembra averla presa benissimo e decide che da ora in poi noi cinque saremo e ci chiameremo le Disorders Girls, d’altronde abbiamo tutte un disturbo comportamentale, siamo in una clinica psichiatrica e siamo cinque
Veronica Satti nasce a Segrate (Mi) nel 1990, figlia del grande cantautore Bobby Solo che ha cambiato la storia della musica italiana. Veronica è designer di pitture decorative, ha svolto svariati lavori tra i quali la cameriera, la barista, la babysitter, la dog sitter, insegnante di ripetizioni e tanto altro. Poi una guerra in famiglia: Veronica cerca il padre che non vede da 13 anni, questa vicenda viene seguita da un programma televisivo molto noto.
Approderà al Grande Fratello edizione 2018 a seguito del quale Bobby Solo vorrà rincontrarla. Dopo la partecipazione al programma Veronica diventa anche una icona LGBT italiana per aver mostrato per la prima volta in tv in prima serata un bacio con la ormai ex ed aver mandato un messaggio di uguaglianza che ha aiutato molte persone ad accettarsi e a fare coming out. A Genova tuttora lavora con enti e associazioni legate alla comunità LGBT, combatte per i pari diritti mettendoci il cuore e la faccia. In un programma tv blasonato racconta la triste storia della sua vita: tre ricoveri per autolesionismo e fa il suo secondo coming out dichiarando di avere una malattia, il disturbo borderline che vuole raccontare in questo libro per sensibilizzare le persone e per abbattere lo stigma delle malattie invisibili.
Veronica è opinionista in diversi importanti programmi televisivi e radiofonici, continua a lavorare come decoratrice, è impegnata con Arcigay Genova e scrive. Come una bussola senza il suo nord è la sua opera prima.