Tito, questo il nome del ragazzo, si trovava in Strada Nova, nel centro di Venezia ed è entrato in un negozio di souvenir per comprare dei regali.
All’interno del locale avrebbe chiesto se tutti i souvenir presenti fossero realizzati a Venezia, e il proprietario avrebbe risposto “Secondo te? Evitiamo domande sciocche che non servono a nulla“. Tito, rimasto deluso dalla risposta scorbutica dell’uomo, saluta e si avvia verso l’uscita. Ma poco prima di uscire, il proprietario del negozio gli si avvicinae dichiara: “Viva la f*ga comunque, eh? Viva la f*ga sempre!” dice. Vedendo la faccia stranita di Tito, e alla sua richiesta se ci fosse qualche problema, l’uomo conclude con l’insulto: “Si, clienti finocchi nel mio negozio non ne voglio“.
E per Tito, l’ultima botta. Viene spinto violentemente contro l’uscita dal proprietario omofobo, il quale poi chiude la porta con una cordicella. Tito ha voluto raccontare la sua storia sul web, pubblicando un post su Facebook che è stato subito condiviso da centinaia di utenti, migliaia sono le reazioni raccolte. Tito ha anche scritto di voler tornare tra qualche giorno al negozio con il suo ragazzo, mano nella mano. E vedere quale sarà questa volta il comportamento dell’uomo.
Nei commenti sotto al post si scopre inoltre che il negozio e il suo proprietario non sono di certo nuovi ad atti discriminatori di fronte a persone omosessuali. Tanti poi i messaggi di solidarietà e sostegno al ragazzo, mentre altri invitano a denunciare la discriminazione ad Arcigay e ai carabinieri per le percosse ricevute. In molti si dichiarano inoltri disponibili a sostenerlo attivamente quando andrà con il suo ragazzo a ritrovare l’uomo.