Il mondo non è solo azzurro o rosa e il termine gender nel nostro paese è un vocabolo che fa paura. Per la sociologa e filosofa Chiara Saraceno “vi è proprio il terrore che se vengono meno le barriere dei ruoli sociali di genere in primis nella famiglia, sebbene queste questioni non abbiano a che fare con l’orientamento sessuale. Come se mettere chiunque nelle condizioni di scegliere liberamente il proprio modo di essere maschio o femmina, oppure trovare un proprio equilibrio nelle relazioni di coppia etero o omosessuale potesse creare il vuoto, o meglio il caos”.
Nel 2012 secondo Istat circa 2 milioni di italiani avevano dichiarato di aver sperimentato anche rapporti sessuali con persone dello stesso sesso. A livello mondiale si stima che i bisessuali siano circa 2-3 per cento della popolazione. Secondo National Geographic: sarebbero 5 i paesi in cui si può cambiare la propria identità sul passaporto senza alcuna restrizione e 67 invece le nazioni in cui non esistono leggi che autorizzino il cambiamento. In Italia il cambiamento di identità sul documento è consentito solo dopo l’intervento chirurgico: un percorso lungo, doloroso nell’anima e nel corpo che spesso non viene portato a termine.
Non sempre e non tutti i bambini nascono con i genitali sviluppati in modo incontrovertibile. Talvolta infatti pene e clitoride sono sviluppati in modo diverso, in questi casi si parla di “intersessualità” da non confondere però con “l’ermafrodismo”. Proprio per questo motivo secondo Saraceno sarebbe utile, anche in Italia come in altri paesi civilizzati, introdurre un periodo temporale di “esplorazione” prima di assegnare il genere. Ci sono anche però casi in cui i bambini più grandi si sentono male nel corpo in cui sono nati. Recentemente l’attrice Angelina Jolie ha dichiarato: “Mia figlia si sente un ragazzo. Per questo le abbiamo tagliato i capelli. Ama vestirsi da uomo, vuole essere come i suoi fratelli. Finora l’avevo sempre chiamata ‘Shi’, ma lei continuava a interrompermi e a chiedermi di chiamarla John”.
Il National Geographic ha stilato un vero e proprio vocabolario di espressioni di genere, tra i molti compare “Cisgender” riferito alla persona la cui identità di genere corrisponde al sesso biologico assegnato alla nascita, o “Genere binario” che prevede la classificazione di genere solo sul sesso assegnato alla nascita e dunque limitante per chi non sente di appartenere a una delle due categorie tradizionali, “Genderfluid” indica invece chi oscilla tra il genere femminile e maschile o collocandosi tra i due, “Espressione di genere” è il modo invece in cui una persona esprime agli altri il proprio genere mentre “Genere non conforme” si usa quando l’espressione di genere è considerata diversa rispetto alle consuete e diffuse norme culturali. Ma nel glossario compare anche “Agender”per la persona che non si identifica con i generi maschile e femminile ma neppure con alcuna altra identità.