Emergono nuovi dettagli dal seguito dell’inchiesta di Novaya Gazeta su quanto sta accadendo in questi giorni in Cecenia contro le persone LGBT. Secondo il quotidiano indipendente russo, sarebbero ben sei i centri in cui i gay vengono detenuti, torturati e uccisi. I giornalisti, contro cui è stata lanciata una vera e propria fatwa, hanno infatti trovato prove dell’esistenza di altri quattro centri, oltre ai due noti finora di Argun e Tsotsi-Yurt. Secondo queste ultime rivelazioni, alcuni uomini sarebbero stati rilasciati dalle prigioni dove erano rinchiusi dopo che le loro famiglie hanno pagato delle tangenti alla polizia.
Il Presidente ceceno: “stermineremo gli omosessuali durante il Ramadam”
L’odio degli islamisti fanatici verso gli omosessuali da loro definiti: “devianti, contro natura, blasfemi, offensivi verso Allah,ecc…”, è noto da tempo e ormai ben conosciuto dall’opinione pubblica internazionale. Le autorità cecene hanno più volte affermato la non esistenza stessa delle persone LGBT sul proprio territorio, una negazione della dignità umana di una violenza che ha rari precedenti e che nelle ultime ore trova anche la sponda delle autorità russe, alle quali non risultano conferme delle denunce di Novaya Gazeta. Con ogni probabilità l’atteggiamento omofobo e criminale delle autorità cecene è dovuto alle difficoltà interne di controllo di una parte della popolazione islamista che ha fornito migliaia di foreign fighters all’Isis in Iraq e Siria, ma nulla giustifica la ragion di Stato ammesso che questo sia il problema del confuso teatro ceceno.
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