Parte da YouTube la nuova rivolta contro Ramzan Kadyrov, il presidente ceceno accusato di avere ordinato di rastrellare, arrestare e uccidere centinaia di giovani gay. Una rivolta al femminile: sono tutte donne le autrici dei video-appelli pubblicati sul canale “Anti Kadyrov” creato qualche giorno fa. Si rivolgono al presidente ceceno perché metta fine alle persecuzioni nel Paese e a sua madre Ajmani Kadyrova perché interceda presso il figlio. Parlano in parte in russo, in parte in lingua cecena. Non si presentano. Hanno il volto pressoché interamente coperto da un velo.
In uno dei primi video comparsi sulla piattaforma, una donna si rivolge in lingua cecena a Kadyrov apostrofandolo come “un cane che ce l’ha con il suo destino”: “Ridacci i nostri figli vivi. Perché te la prendi contro tutto il popolo ceceno? Sei la vergogna di tutti. Cosa stai facendo? Non so nemmeno in che lingua parlarti. È improbabile che tu conosca il linguaggio degli esseri umani”. E ancora: “Non credere che tutti i ceceni abbiano paura di te. Smettila di prendertela con la tua gente. Anche tu hai una madre, proprio come Zelimkhan, ma non hai vergogna, né coscienza. Non sei degno di essere il capo della Repubblica, non ti si può nemmeno affidare il lavoro di pastore. Non riusciresti a tenere a bada un gregge di pecore fino a sera”.
In un altro video, rivolgendosi ad Ajmani Kadyrova, una donna cecena dice: “Mi appello a te perché tutti i giorni giovani tra i 18 e i 25 anni vengono rapiti. Non so che cosa abbiano fatto. Probabilmente non lo sa neppure Ramzan, magari non volevano farsi crescere la barba. Se credi in Dio, chiedi a tuo figlio di smetterla di ammazzare gli altri. Non è possibile che la metà dei ceceni sia gay. Sì, Allah vi punirà”. La donna infine ricorda il caso di Bakaev e chiede di restituirne almeno il cadavere alla madre: “Non se ne sa nulla. Anch’io sono madre e da madre a madre ti chiedo: come puoi pregare sapendo cosa sta succedendo ai giovani?”.
Da: Repubblica.it