La Casa Bianca non ha potuto (o meglio, saputo) confermare se il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, sia stato messo al corrente degli sconcertanti avvenimenti che si stanno attualmente svolgendo in Cecenia. Come ormai noto, alcune fonti hanno rivelato che le forze dell’ordine cecene hanno arrestato alcune centinaia di omosessuali rinchiudendoli, torturandoli e, in alcuni casi, uccidendoli in quelli che possono essere chiamati nuovi ‘campi di concentramento’. Tutto questo semplicemente a causa del loro orientamento sessuale. Pura omofobia.
La GLAAD (‘Gay & Lesbian Alliance Against Defamation’), famosissima associazione americana pro-#LGBT, sta da tempo pressando il presidente Trump e la sua Amministrazione affinché si pronunci pubblicamente sull’argomento e si attivi per sollecitare le autorità cecene e russe a controllare l’effettività di queste accuse.
Fino ad ora, le uniche dichiarazioni ufficiali sono state rilasciate dall’Ambasciatore americano dell’ONU, Nikki Haley. “È sconvolgente che la Casa Bianca non riesca neanche a confermare se il Presidente Trump sia a conoscenza delle violenze contro gli LGBT in Cecenia. Sembra che il presidente Trump sia a conoscenza soltanto delle notizie che includano il suo stesso nome”, ha dichiarato il Presidente e Amministratore Delegato della GLAAD, Sarah Kate Ellis. “Se il presidente Trump”, continua il Presidente Ellis, “non si unisce all’Ambasciatore Haley e agli altri leader mondiali nel condannare questa crisi umanitaria, è solo un’ulteriore prova che l’amministrazione di Trump stia lavorando per forzare le persone LGBT di tutto il mondo a rimanere nascoste”. Durante una conferenza stampa, la portavoce della Casa Bianca, Sara Huckabee Sanders, alla domanda posta da un giornalista del The Washington Blade sul se il presidente Trump fosse stato informato delle violenze sugli omosessuali in Cecenia avrebbe risposto, in generale, “non ne sono sicura al 100 percento”.