Attiviste, scrittrici, imprenditrici, sportive; il Financial Times come ogni dicembre ha redatto la lista delle 25 donne più potenti ed influenti al mondo e tra di loro spicca anche un’italiana, Francesca Bellettini.
La lista si apre con Oleksandra Matviichuk, avvocata di 39 anni e attivista per i diritti umani, ha raccolto centinaia di prove di crimini di guerra in Ucraina protratti dalla Russia. Lo ha fatto attraverso il “Center for Civil Liberties”, che lei stessa dirige, l’organizzazione per la libertà civile che nell’ottobre di questo anno ha anche ricevuto il premio Nobel per la Pace. Altra donna a ricevere il Nobel ed entrare nella lista è Annie Ernaux, Premio Nobel per la Letteratura 2022. Ketanji Brown Jackson entra nella lista, lei è diventata quest’anno la prima donna nera ad ascendere alla più alta carica nella Corte suprema nei suoi oltre 230 anni di storia.
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Ed ecco l’italiana tra le 25 donne più potenti al mondo: Francesca Bellettini, Amministratrice Delegata di Saint Laurent dal 2013. Bellettini ha portato Saint Laurent a 5 miliardi di ricavi attesi nel medio termine. Nelle motivazioni Jo Ellison, editor di How To Spend it, spiega: “Sono le persone più quiete quelle a cui si dovrebbe prestare davvero attenzione”.
La lista continua con Jane Fraser, Chief Executive Officer di Citigroup non ha soltanto rotto il tetto di cristallo per salire in alto nel gruppo bancario, ma lo ha fatto mantenendo il suo carattere e la sua spiccata empatia in contrasto con la leadership patriarcale che spesso denota gli ambienti di lavoro. Karen Lynch, Chief Executive Officer di CVS Health è tra le 25 donne più potenti al mondo. Dottoressa che ha rivoluzionato il sistema sanitario Statunitense, proprio durante la pandemia da Covid19. Si continua con Sanna Marin, la Primo Ministra della Finlandia che è anche la più giovane mai eletta al mondo a soli 34 anni. È il turno di Francia Elena Márquez Mina, vice presidente della Colombia; avvocata, ambientalista ogni giorno si distingue nel suo impegno a rappresentare le persone nere ed indigene del suo Stato, la Colombia.
Si continua con Mia Mottley la Primo Ministra delle Barbados che ha dichiarato al Financial Times che “crede in una leasership strategica morale” ed è ciò che sta mettendo a terra ogni giorno. Segue Sherry Rehman, Ministra del clima per il Pakistan la quale ha avuto una forte influenza durante la Cop27 mettendo in risalto come la crisi climatica sia anche una questione di inuguaglianza. Si passa allo sport con Serena Williams, la tennista che ha deciso di lasciare la carriera per dedicarsi alla sua famiglia andando incontro a innumerevoli giudizi e Sarina Wiegman, allenatrice della squadra femminile inglese di calcio campione d’Europa. Amanda Blanc, Chief Executive Officer di Aviva, la quale si è espressa sempre per un cambiamento verso un approccio sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Poi Rebecca Gomperts, dottoressa impegnata nella difesa del diritto all’aborto.
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Seguono Jamie Fiore Higgins, ex senior banker di Goldman Sachs, che ha denunciato episodi di razzismo e sessismo di Wall Street nel libro Bully Market, Rina Gonoi l’ex soldatessa che raccontò gli abusi sessuali nelle Forze di autodifesa giapponesi. C’è poi MacKenzie Scott, la filantropa ex moglie di Jeff Bezos che dal 2019 ha donato oltre 12 miliardi di dollari a oltre 1.200 organizzazioni che si occupano di parità di genere, diritti riproduttivi, giustizia razziale.
C’è poi la categoria Creators dove appaiono l’attrice Michelle Yeoh, la regista e animatrice Domee Shi che lavora dal 2011 alla Pixar Animation Studios. Con loro anche Meghan Markle, Billie Eilish la cantante che rappresenta un’intera generazione, Anne Imhof che Marina Abramovic ha definito così: “Ho avuto la sensazione di aver appena assistito a qualcosa di importante, qualcosa che sta succedendo proprio adesso agli esseri umani in questo mondo”.
Infine, ma non per importanza, “Women of Iran”, le donne dell’Iran che ancora oggi lottano per i diritti civili contro l’oppressione del governo. Tra loro diversi nomi vanno ricordati, il primo è quello di Mahsa Amini, la cui uccisione ha dato il via alle proteste in tutto il Paese.