Carla Bruni si è aperta a 360 gradi sulla sua vita privata, offrendo un excursus intimo della sua infanzia, della relazione con Sarkozy e sulla propensione ad alzare il gomito.
«Mi arrabbierei per un tradimento ma non lascerei. Sono nata da un amore adultero e se pensassi all’adulterio come a un peccato, penserei di essere io stesso il peccato. Non mi va. Capitasse nel mio matrimonio, lo sopporterei.»
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«Se mio marito si innamorasse di un’altra, invece, non lo sopporterei. E nemmeno lui perché lo ammazzerei. Gli taglierei la gola, poi andrei in carcere giusto qualche anno e, una volta uscita, comincerei a fare la vedova allegra», dice Carla a Francesca Fagnani nel salotto di «Belve», parlando del rapporto con il marito, ex presidente della Repubblica francese.
«Mi sono sposata solo quando ero convinta che sarei stata monogama. Sarkozy mi ha tolto l’angoscia e la paura. Lo adoro, è la prima volta che ho incontrato qualcuno in grado di proteggermi.» «Lo incontrai a una cena organizzata da un amico. Lui mi piaceva molto, ma non mi piaceva la sua posizione. Mi interessa il potere umano, non quello politico». Cresciuta in un grande castello in Francia, l’ex modella ha scoperto solo a 28 anni che il suo padre biologico era Maurizio Remmert. «Raccontandolo, mio padre mi fece un regalo, mi liberò da molte domande strane che mi ponevo. Mi disse che non dovevo dirlo a mia madre per non offenderla. E questo dice molto del rapporto tra i miei genitori.»
«Il mio padre biologico è una persona deliziosa e sono felice di averlo incontrato. Soprattutto ho guadagnato una giovane sorella (Consuelo Remmert, ndr) tutta nuova».
Il vizio dell’alcol:
L’unico neo resta il vizietto con l’alcol. «Ho quasi praticamente smesso di bere. Ho una tendenza alla dipendenza da tutto: lo zucchero, la sigaretta, l’alcol. Certe persone possono bere un bicchiere di vino e basta.» «Io appena ho bevuto un sorso del primo bicchiere ho una specie di diavoletto dentro che mi dice di continuare, che sto bene, sono simpatica, di bere il secondo, poi il terzo e il quarto. Non ho il limite, non ho moderazione».