La Danimarca non è l’unica nazione che sostiene i diritti dei gay. Premier League e Liga da un paio di stagioni organizzano delle giornate arcobaleno a cui partecipano allenatori, calciatori e dirigenti. In Italia invece abbiamo un precedente di cui andare poco fieri. Nel campionato di Serie A 2013/14 Daniele Dessena aderì alla stessa iniziativa nella gara di San Siro contro l’Inter indossando dei laccetti arcobaleno, ma il capitano del Cagliari fu insultato vergognosamente sul web per questo gesto.
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Una realtà completamente diversa all’aria che si respira in Bundesliga. Quello tedesco è senza dubbio il campionato più colorato d’Europa e il merito è da attribuire al St. Pauli. La tifoseria del quartiere a luci rosse di Amburgo nel 2010/11 espose uno striscione contro l’omofobia che è diventato immediatamente popolare. Lo stesso in seguito è stato ripreso dalle curve di altre squadre.
Le società di Bundesliga aderiscono in massa alle giornate contro le discriminazioni nel mondo del calcio. Come al Westfalen Stadion di Dortmund che lo scorso 15 aprile, nella partita contro l’Eintracht, si è dotato per l’occasione di bandierine arcobaleno e, a differenza di quanto accadde con Dessena, nessun tifoso si è lamentato.
In Spagna c’è stato l’esempio del Rayo Vallecano che in alcune gare della scorsa Liga ha sostituito la classica camiseta bianca con la striscia diagonale rossa con una nera con il fascio arcobaleno. Una divisa davvero speciale perché ogni colore è stato scelto per una causa diversa: il rosso per chi lotta contro il cancro; l’arancione per le discriminazioni contro i disabili; il giallo per chi non perde mai la speranza; il verde per chi difende l’ambiente; l’azzurro per chi protegge i minori dagli abusi; il viola per chi si batte contro la violenza di genere. Il club ha poi suddiviso sette euro del costo totale di ogni maglietta tra le associazioni coinvolte nelle varie battaglie.
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I Los Angeles Galaxy invece sono orgogliosi di avere in rosa Robbie Rogers: uno dei pochi calciatori in attività che ha fatto coming out. Il club californiano è sensibile ai temi dei diritti LGBT e da quattro anni organizza delle partite amichevoli allo StubHub Center nelle giornate in cui si svolge il Gay Pride.
Il costo del biglietto è di 19,50 dollari e questo comprende anche una sciarpa arcobaleno dei Galaxy. Una parte del ricavato è poi destinata alle associazioni per i diritti gay. La dirigenza quest’anno ha regalato l’entrata gratuita allo stadio alle prime 15 mila persone che volevano assistere alla partita.
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Come avete avuto modo di leggere, il mondo del calcio si sta impegnando per superare questi ostacoli in nome di uno sport tradizionalmente maschile e che in realtà è amato trasversalmente da tutti. Il nostro racconto è partito dalla Nazionale della Danimarca per finire negli Stati Uniti e l’auspicio è che prima o poi faremo tappa anche in Italia.
Da: FoxSport.it