“Conosco due giocatori di Premier League gay che sono pronti a dichiararsi: sarebbe bellissimo se lo facessero in Qatar durante il Mondiale”. Gary Lineker, in un’intervista al Daily Mirror, torna prepotentemente sul tema dell’omosessualità nel calcio e al torneo del mese prossimo, in un Paese in cui essere gay è un crimine punibile con 7 anni di carcere.
Da sempre un sostenitore della comunità Lgbtq+, Lineker non fa i nomi delle due star gay in Premier League, ma ricorda quanto il loro messaggio, su quel palcoscenico e in quel Paese, sarebbe forte. “So che ci sono dei giocatori omosessuali, che stanno valutando se fare o meno coming out: pensate a cosa succederebbe se scegliessero proprio quel momento”.
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Lineker parla anche del perché secondo lui non ci sono ancora giocatori dichiaratamente omosessuali in Premier League: “Per paura, paura dell’ignoto – dice –. Forse sono preoccupati di quello che penserebbero di loro i compagni di squadra, anche se probabilmente lo sanno già. E i tifosi… Loro contestano comunque, quindi ogni insulto preso da un tifoso avversario deve diventare un complimento. Ci sono tanti giocatori che vivono la loro vita come una bugia, e sono sicuro che per loro è davvero difficile. Ma per quello che abbiamo visto finora, le reazioni ad una dichiarazione del genere sarebbero incredibilmente positive”.
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Lineker ammette che per lui è facile parlare “non essendo nella loro posizione”, ma che se fosse un agente e avesse un cliente omosessuale gli consiglierebbe di dichiararsi, di diventare la prima star a farlo: “Pensando come un agente, in termine di mercato e introiti, sarebbe enorme avere la prima star del calcio dichiaratamente gay – dice -: diventerebbe il testimonial perfetto. Gli consiglierei assolutamente di essere il primo a fare coming out”.