Nella Londra multietnica di Sadiq Khan gli attacchi con l’acido hanno subìto un boom esponenziale, da imputare principalmente all’incremento dei flussi migratori in territorio britannico – essendo questa una pratica tristemente diffusa nelle aree del Medio Oriente e del Sud-est asiatico.
Non fa eccezione nemmeno la notizia di questa aggressione, messa in atto da una gang di nove persone – tutte di origine turca – che lo scorso maggio hanno aggredito un uomo, fratturandogli un’orbita e provocandogli lesioni permanenti agli occhi. I nove uomini avevano avvicinato la vittima nel vicolo di fronte a un locale gay e lo avevano prima preso a pugni e poi, successivamente, gli avevano spruzzato dell’acido in faccia.
Successivamente gli aggressori avevano spruzzato altro acido su alcuni passanti e clienti del locale intervenuti in soccorso della vittima. La gang aveva lasciato la scena dell’aggressione su tre automobili, gridando insulti omofobi. Nei giorni scorsi, il tribunale ha emesso le sentenze per i nove turchi. Si va da pene detentive di 20 anni ad alcune più leggere di 18 mesi, con capi di imputazione che variano dalla guida pericolosa alle lesioni gravissime.